Per certe avventure, essere in due è un vantaggio. Per altre, invece, riscoprire la fortuna di avere qualcuno al proprio fianco è un passaggio obbligatorio per superare una sfida altrimenti impossibile. Hazelight Studios replica quindi il successo di A Way Out con It Takes Two, che già si consacra istantaneamente come uno dei migliori giochi dell’anno.
La storia di Cody e May è il più classico dei racconti di una famiglia che si sbriciola sotto i colpi di un amore finito. La notizia del loro imminente divorzio costringe la piccola Rose a misurarsi con lo smarrimento e il dolore di un evento troppo più grande di una bambina. Sogna solo che mamma e papà rimangano sempre insieme, come in una favola che sospenda per un po’ la realtà .
Da qui It Takes Two imposta il suo registro fiabesco rimpicciolendo il mondo che circonda Cody, May e Rose, e popolando di assurdi personaggi il limitare tra il reale e il sogno. Libri che si animano e diventano guide, giocattoli che si fanno guardiani, improbabili complotti tra scoiattoli e vespe sono solo un assaggio del nutrito roster di compagni e avversari che Cody e May incontreranno sulla loro via.
It Takes Two: gameplay e level design
Le trame secondarie di questi bizzarri caratteri serviranno però solo da pretesto per la costruzione a quadri del gioco. It Takes Two adotta la più classica delle forme dell’action adventure, costruito per mondi indipendenti divisi in livelli successivi, pur cedendo talvolta il passo a strutture differenti. Le variazioni in open world saranno un elemento chiave per diversificare il ritmo di un gioco fortemente story driven.
Un elemento rimane però costante, nelle sezioni più aperte come nei livelli a binario. Il level design di It Takes Two è stupefacente, e non solo da un punto di vista squisitamente tecnico e artistico. It Takes Two è uno di quei giochi che riesce a trovare quell’identificazione completa e perfetta tra design e gameplay.
La ricchezza della messa in scena si accompagna e si traduce nell’incredibile varietà di gameplay che si svela livello dopo livello al giocatore. Un’infinità di soluzioni sempre nuove caratterizzeranno di volta in volta Cody e May nella riscoperta della loro complementarietà . Così i due giocatori avranno ciascuno a disposizione dei chiodi e un martello, un annaffiatoio e la possibilità di trasformarsi in tanti fiori differenti, oppure delle scarpe gravitazionali e la possibilità di modificare le proprie dimensioni, e una moltitudine di altre incredibili abilità da scoprire.
In ogni occasione l’uno sarà indispensabile all’altro, e i livelli così come le splendide boss battle saranno sempre costruiti intorno a queste abilità uniche. Ciò rende It Takes Two una scoperta sempre nuova ed estremamente stimolante, riuscendo a bilanciare l’esperienza dei due giocatori assegnando loro power-up in una maniera molto equilibrata.
It Takes Two, la collaborazione e la sfida
Dal punto di vista della mera inventiva Hazelight Studios stupisce quindi ora dopo ora, riuscendo allo stesso tempo ad attingere all’immaginario cinematografico e, ovviamente, videoludico con la maestria del genio che copia. “In space no one can hear you scream!”, citerà Cody da Alien poco prima dello scontro con il Moon Baboon, ma poco prima riecheggiava Metal Gear Solid in un’improbabile battaglia sulle ali di un aereo. Sono solo due degli esempi di un repertorio di citazioni che arricchiscono, come dei collezionabili impliciti, l’avventura di Cody e May.
E a proposito di collezionabili, It Takes Two ha il pregio straordinario di non essere un collectathon qualunque. L’unico item da raccogliere, o meglio inseguire nel corso della partita, è un tamburello che si nasconde nelle aree più celate dei livelli. Incontrare lo strumento significa avere la possibilità di avviare dei minigiochi che andranno a costituire una raccolta rigiocabile in qualsiasi momento.
Rappresenta un geniale switch all’interno di un co-op continuo che integrando la competizione nella cooperazione ci ricorda, in fondo, come il confronto sia un momento essenziale della collaborazione. Sebbene alcuni minigame non siano particolarmente ispirati, altri rappresentano dei veri e propri livelli nei livelli che garantiranno delle genuine sfide testa a testa tra i due giocatori e compagni.
Conclusioni
L’unico vero neo di questo gioco, sulla durata complessiva, si fa sentire nella mancanza di una reale progressione, in termini di difficoltà o crescita dei personaggi. Questo aspetto è comunque bilanciato da un’evoluzione costante del gameplay anche verso soluzioni più ardite, dal più semplice enigma ambientale a delle vere e proprie sessioni di shooting, passando sempre da un platforming genuino ed appagante.
It Takes Two è disponibile su tutte le principali piattaforme. La versione testata è quella per PC, che offre, così come su PS4 e Xbox, la possibilità di scaricare il Pass Amici, una versione gratuita del gioco che permette di giocare integralmente il primo capitolo in locale e di godere del gioco completo in cooperativa online con un giocatore che possiede la versione completa del gioco.
Una soluzione che Hazelight Studios aveva proposto già con A Way Out, ma che in questo periodo, estremamente complicato da un punto di vista economico e sociale, rappresenta un valore aggiunto non da poco. It Takes Two è insomma pura collaborazione, anche nell’acquisto, e rappresenta un momento di interazione, vicina o lontana che sia, dal sapore quasi catartico.