Uscita il 23 Marzo 2021 su Rai 1, composta da 8 puntate e ora disponibile gratuitamente su Rai play, la miniserie Leonardo si aggiudica il primo posto in classifica nel catalogo serie tv della società radiotelevisiva italiana.
Leonardo, la trama
La miniserie ruota attorno il personaggio di Leonardo Da Vinci (Aidan Turner), l’incarnazione del genio a 360° del Rinascimento. Particolarmente rilevanti saranno i fatti (di finzione) del 1506, quando Leonardo viene accusato dell’omicidio di una donna, Caterina da Cremona (Matilda De Angelis).
Attraversando gli anni più importanti della vita dell’artista e, di conseguenza, narrando la storia della nascita delle sue opere più famose, la serie si sbilancia verso la soap opera. Così facendo aggiunge quel pizzico di thriller e fantasy necessario a rendere ancora più intrigante la sua vita.
Leonardo da Vinci non è solo un genio. É soprattutto un uomo e in quanto tale la sua umanità è parte del racconto, se non addirittura il filo conduttore di tutta la storia. Quello a cui punta la sceneggiatura è ricordare che dietro ogni genio c’è una persona che vive come gli altri, che incarna dei sentimenti tali e quali a quelli di tutti e, dunque, anche quelli sono parte delle sue scelte, sia artistiche che di vita.
Se queste sono le premesse è chiaro che non si può fare altro che capire cosa ruota intorno a quella morte misteriosa e quali sensazioni attanagliano lui e tutti gli altri i personaggi.
Grazie a queste scintille di originalità , la storia antica riesce a porsi in maniera decisamente contemporanea nei confronti dello spettatore, che ne rimane scioccato, affascinato e desideroso di apprendere quello che durante lo studio metodico non ha appreso allo stesso, umano, modo.
Nel 2019 furono annunciate, invece, prima di tutto la scelta del protagonista, ricaduta su Aidan Turner, che per conformazione fisica si adatta perfettamente all’immaginario comunemente riconosciuto attraverso i libri di storia dell’arte di Leonardo Da Vinci.
Successivamente la Sony Pictures si sarebbe aggiunta come co-produttrice della serie e, all’interno del cast, ci sarebbero stati anche Matilda De Angelis, Robin Renucci e Giancarlo Giannini.
Le riprese a causa della pandemia covid-19 sono state frastagliate, giungendo al termine solo nell’agosto del 2020. Solo 3 mesi dopo è arrivato sulla Rai il trailer ufficiale della miniserie Leonardo.
Come già anticipato in precedenza, è disponibile la visione per l’Italia su Rai play o suRai 4K della piattaforma tivùsat, mentre per l’estero su Amazon Prime Video.
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER!
Leonardo, la recensione
Trattando circa due decenni della vita di Leonardo Da Vinci, ogni episodio della miniserie va, dunque, a focalizzarsi sulla realizzazione di una sua opera d’arte. Tutto inizia dall’apprendistato dal maestro Verrocchio: è lì, nella sua bottega che Leonardo ha conosciuto Caterina da Cremona, dalla quale è rimasto profondamente affascinato.
Quello che spicca fin da subito è l’attenzione dell’artista ai dettagli più piccoli: l’uomo è affascinato dalla cicatrice che la donna ha sulla spalla, quella che lo tormenterà fino a che non sarà proprio il motivo per il quale i due si legheranno per sempre.
Insomma, nonostante non sia un mero documentario su Leonardo Da Vinci, il tipo di narrazione utilizzata per spiegare le sue scelte scientifiche e artistiche può essere utile per molti studenti che si stanno approcciando alla sua persona.
La musa ispiratrice
Non si sa se realmente sia esistita una donna che rappresentasse le vesti di questa Caterina da Cremona (è molto probabile di no). Quello che possiamo dire è che l’inserimento di questo personaggio di finzione nella storia potrebbe essere utile per spiegare il lato umano delle scelte artistiche di Leonardo.
Molte delle sue relazioni importanti saranno con uomini – volte anche a cercare di trattare la presunta omosessualità dell’uomo spesso celata dai libri – ma, appunto, la relazione più importante sarà quella con Caterina, pura fantasia, ma reale fulcro del credito contemporaneo che si vuole dare alla narrazione.
Se i creatori di Leonardo avessero voluto un carattere femminile forte, avrebbero avuto molte opzioni storiche. Ad esempio Cecilia Gallerani, amante del sovrano di Milano,Dama con l’ermellino, l’icona probabilmente volta a simboleggiare proprio il suo potere sugli uomini. C’era Isabella d’Este, governante di Mantova e intenditrice d’arte, ritratta in alcuni suoi disegni a carboncino. Insomma, c’erano molte figure reali, delle quali si sa essere state sue muse, ma la scelta non è ricaduta su di loro.
I creatori si sono rifatti alla menzione di uno scrittore italiano, che ha affermato che fu lo stesso Leonardo ad appuntare sul taccuino di avere un’amante denominata “La Cremona“. Da lì la scelta è ricaduta sulla De Angelis, che nei tratti somatici si avvicina molto alle donne rappresentate dall’artista.
Un thriller romanzato
Nonostante la vicenda ruoti attorno alle sue opere, la maggior parte della narrazione, dal rapporto con Verrocchio fino alle indagini di Stefano Giraldi, è opera di fantasia. La miscela risulta ottima, tanto che il pubblico ad essere attirato si classifica sotto vari generi: dall’appassionato d’arte (che non ha mancato di criticare alcune scelte stilistiche di presentazione dei dipinti), all’amante del poliziesco, a quello della soap opera più sfrenata.
In alcuni momenti la “realtà ” lascia spazio all’onirico, mentre vediamo le idee nella mente di Leonardo prendere forma davanti ai nostri occhi.
Tutti i tratti del thriller sono ben delineati, in un ritmo incalzante e mai monotono, che non va a stancare lo sguardo e, anzi, risulta talmente appetibile da prestarsi ad una sessione di binge watching intensa.
D’altra parte, i colori e la fotografia ben si prestano alle atmosfere cupe dell’epoca. Gli interni risultano ben delineati e le scene in cui la luce della candela serve a spiegare alcune tecniche di sfumature del disegno risultano ben riuscite.
Quello che funge da contestazione – a parte quelle degli estimatori e critici d’arte – è l’effetto troppo contornato e perfetto dato alle opere d’arte. Queste risultano spesso plastiche e fin troppo finte perfino a chi di arte se ne intende poco o niente.
Nel complesso però la miniserie targata The Allience risulta una delle migliori serie a stampo storicamente moderno trasmesse dalla Rai. Del resto la biografia di un artista così irrequieto può offrire ancora più spunti seriali di quelli che già risultano decisamente riusciti.
A seguito di un buona risposta in termini di ascolti e gradimento, Luca Bernabei ha parlato di una probabile seconda stagione della serie.
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