Le 10 migliori interpretazioni di Christian Bale

Christian Bale è uno degli attori più influenti della sua generazione. Un interprete dai chiaroscuri estremi, anche più radicali delle trasformazioni fisiche, che pure l'hanno reso uno dei più controversi divi di Hollywood.

Condividi l'articolo

7. The Prestige, Christopher Nolan, 2006

Bale in The Prestige

                                                                                                     a cura di Matteo Furina

The Prestige rappresenta la versione moderna, nello stile di Nolan, del mito del Dottor Jeckyll e Mr. Hyde. Chrstian Bale è il protagonista di un dualismo interiore che rende la sua performance una delle migliori della sua carriera. 

In ogni singola inquadratura noi siamo perfettamente in grado di cogliere le sfumature del viso, degli occhi, della postura dell’attore, che rimandano a quale delle due personalità apparentemente inconciliabili. 

Sebbene lo spettatore, ad una prima occhiata, potrebbe rimanere confuso dai repentini cambi di personalità di Alfred, l’illusionista interpretato da Bale, una volta giunti al finale, ogni cosa risulta chiara, mente Nolan ricongiunge sapientemente tutti i tasselli sparsi nel corso della pellicola. In quel momento si può ammirare in tutta la sua bellezza la performance attoriale del Nostro, che tiene sulle spalle una trama decisamente intricata e complessa, insieme al compagno Hugh Jackman

Una storia di una rivalità ossessiva, che travalica nella follia più totale, coinvolgendo un uomo contro un altro uomo, che però è perfettamente spaccato in due. Questo è The Prestige. Bale elargisce durante tutto l’arco del film una serie di indizi recitativi, capaci di insinuare negli spettatori il dubbio su quale sia la natura di quel dualismo. La realtà, la verità resteranno comunque sospese fino all’esplicativo finale. Una prestazione e tutto tondo, di altissimo livello, per un film che in pochi avrebbero risolto in maniera così eccellente.

6. American Hustle – L’apparenza inganna, David O. Russell, 2013

Christian Bale in American Hustle

                                                                                                     a cura di Matteo Furina

Irving Rosenfeld, il truffatore interpretato dal Nostro in questo film, è uno dei personaggi più emotivamente stratificati della carriera di Bale. Irving è un uomo furbo, scaltro, ammaliatore. Ma è anche un imbroglione, in grado di fare una fortuna ingannando le persone. 

LEGGI ANCHE:  Richard Dreyfuss | La sfortunata storia di un talentuoso rompico****ni

Christian Bale interpreta qui il tipico americano medio, sempre coi piedi per terra, che sa esattamente cosa fare. Ma quando il protagonista di American Hustle viene costretto dall’FBI ad agire oltre i suoi limiti, si riscopre impaurito, confuso, insicuro. Il film è una curva che va dal successo alla caduta, passa attraverso il picco della preoccupazione, quando teme per la vita del grande amico Carmine Polito, ma torna all’apice, quando torna il genio della truffa che è sempre stato. 

Irving ama Sidney ma è sposato con Rosalyn, della quale ha adottato anche il figlio. Bale è eccellente nel mostrare la differenza di sentimenti che Iriving prova nei confronti delle due donne: la passione da una parte, la stanca abitudine dell’altra. 

Il Nostro sfodera una performance quasi stroboscopica; il suo umore e i suoi sentimenti cambiano quasi in ogni sequenza, ma gli spettatori non sono mai confusi, seguono perfettamente il roller-coaster delle emozioni di Irving. 

Fisicamente poi Bale tira fuori un altro swing notevole. Irving è obeso, calvo, con un riporto orribile. Tuttavia è sicuro di sé, affascinante e magnetico, nonostante si sia decisamente imbruttito. Ancora una volta Christian Bale mostra una capacità quasi unica di dominare ogni tipo di personaggio, adattando il proprio corpo e la recitazione al servizio della performance, creando sempre personaggi credibili, perfettamente calati in qualunque contesto gli venga richiesto.

5. Les Mans ’66 – La grande sfida, James Mangold, 2019

Le Mans 66 - La Grande Sfida, la Recensione

Nel 2020 Christian Bale riceve una nuova candidatura ai Golden Globes come Miglior Attore per Les Mans 66 – La grande sfida di James Mangold. Al centro del film ci sono Bale e Matt Damon. E per quanto Damon interpreti Carrol Shelby, un personaggio decisamente volitivo, anche stavolta l’intensità di Christian Bale non lascia spazio all’avversario.

LEGGI ANCHE:  Danny Trejo | Vita e carriera dell'ex-galeotto protagonista di Machete

Le Mans 66 – La grande sfida ripercorre le epiche gesta di Shelby e Ken Miles, artefici di una svolta senza precedenti. La Ford era già uno dei maggiori colossi automobilistici al mondo. Ma per rilanciare un brand tradizionalmente associato a solide, anonime utilitarie, Henry Ford II vuole entrare nel grande business delle corse automobilistiche. Dopo il gran rifiuto di Enzo Ferrari, saranno proprio loro, un piccolo imprenditore e un meccanico di origine inglese, a sviluppare il prototipo della Ford GT40, vincendo la 24 Ore di Le Mans.

Christian Bale si mostra ancora una volta trasfigurato: il volto bruciato dal sole, perennemente sporco di grasso, racconta la storia di un uomo di umili origini, irruento e geniale. Per questo ruolo, il Nostro recupera le sue radici e un marcato accento britannico. Lo esaspera all’inverosimile, sfoggiando un perfetto Brummie: lo slang di Birmingham, reso celebre dai Peaky Blinders. E il risultato è l’ennesima perfetta trasformazione di Bale, praticamente irriconoscibile rispetto al suo film precedente, Vice – l’uomo nell’ombra, che per altro occupa i vertici di questa classifica.

Il suo Ken Scott racconta ancora una personalità incandescente, soggetta a improvvise esplosioni di rabbia, ma capace anche di grandi slanci di tenerezza. Prima di essere ingaggiato da Carrol Shelby, ha già vinto le più importanti corse automobilistiche, ma non ha mai trovato un vero ingaggio, proprio a causa di quel carattere ingestibile. Gli stessi vertici della Ford gli affidano un ruolo fondamentale nella progettazione e il collaudo della GT40, ma non vogliono rappresenti l’azienda, considerando la sua immagine decisamente inadeguata.

Abnegazione, ostinazione, una lealtà che non ammette compromessi: queste le caratteristiche di Ken Scott, tra i pochi personaggi integralmente positivi nella carriera di Christian Bale. Un attore che, forse, inizia anche a far pace coi suoi demoni.