A fine marzo un’altra serie messicana spopola sul catalogo Netflix, raggiungendo il primo posto in classifica e conquistando in pochi giorni tutti gli spettatori appassionati del genere poliziesco. Che fine ha fatto Sara? di José Ignacio Valenzuela, in 10 episodi, raggiungendo ben 190 Paesi, si aggiudica l’accoglienza della critica in modo non indifferente, con ben 8 punti su 10.
Una serie che – come vedremo nella recensione – attraverso la sua straordinaria miscela di mistero, azione, gelosie e intrighi famigliari, corruzione e vendetta non vi farà staccare dallo schermo per essere gustata in un’unica sessione di binge watching.
Che fine ha fatto Sara?, la trama
In una cittadina del Messico Alejandro (Alex) Guzmán (Manolo Cardona), dopo essere stato imprigionato ingiustamente per l’omicidio di sua sorella Sara (Ximena Lamadrid), ha come unico obiettivo quello di portare a termine la sua vendetta contro chi gli ha promesso aiuto, ma lo ha pugnalato alle spalle (e non solo).
Sara è morta in un modo troppo strano: il paracadute che avrebbe dovuto mantenerla in vita era stato manomesso facendola precipitare verso la morte sotto gli occhi di suo fratello, il suo fidanzato Rodolfo Lazcano (Alejandro Nones), la famiglia di quest’ultimo e alcuni della loro cerchia ristretta.
In tutto questo la polizia ha sotterrato il caso, semplicemente sbattendo Alex in prigione senza dare peso all’accaduto, cosa che ha reso ancora più sospettoso il ragazzo nei confronti della vicenda.
I 18 anni dietro alle sbarre sono serviti a creare un piano di attacco eccezionale nei confronti dei Lazcano, ma la vita, imperterrita, lo ostacolerà. Alex si innamorerà di Elisa (Carolina Miranda), della famiglia rivale, e si troverà davanti a una dura verità che frantumerà i suoi anni persi dietro al risentimento.
Cast principale (in ordine di rilevanza)
Alejandro Guzmán: Manolo Cardona / Leo Deluglio
Sara Guzmán: Ximena Lamadrid
Rodolfo Lazcano: Alejandro Nones / Andres Baida
José Marìa Lazcano: Eugenio Siller
Elisa Lazcano: Carolina Miranda / Polo Morìn
César Lazcano: Ginés García Millán
Mariana Lazcano: Claudia Ramìrez
Elroy: Héctor Jiménez / Héctor Jiménez
Clara: Fátima Molina
Marifer: Ela Velden
Sergio: Juan Carlos Remolina
Bruno: Iñaki Godoy
Che fine ha fatto Sara?, il trailer ufficiale
Che fine ha fatto Sara?, la recensione
L’azione è suddivisa in due linee temporali che si alternano in maniera efficace e accattivante. Da un lato c’è il 2001, l’epoca della morte di Sara, e dall’altro il presente, 18 anni dopo, quando Alex è in missione per vendicarla.
Passato e presente sono, dunque, il fulcro di tutta la narrazione accanto alla determinazione di Alex. Il suo approccio singolare alla missione, il suo obiettivo lineare di smascherare e scoprire il vero assassino, sono i punti di forza della serie Netflix.
Ogni episodio ci coinvolge emotivamente grazie a questa personalità perturbata: la sofferenza di Alex di sapere di essere ancora “in prigione”, per certi versi, è il filo rosso che lega questo arco temporale allungato.
Un genere ibrido
Fin dai primi minuti di Che fine ha fatto Sara?, dunque, colpisce questa tensione interna che contraddistingue la serie, a metà tra il thriller puro e la soap opera più scatenata.
Visivamente tutto sembra andare più nella seconda direzione, optando per uno stile luminoso – probabilmente per evidenziare la vita lussuosa dei protagonisti – e un po’ piatto, che non si adatta perfettamente al mistero che ci viene posto. È come se la serie volesse essere qualcosa che non si adatta perfettamente a ciò che i suoi script propongono.
Ciò significa che ci troviamo di fronte a un prodotto ovviamente sbilanciato che fa più affidamento su cose che accadono costantemente – che si tratti di tradimenti, sesso o verità che vengono alla luce -, indipendentemente dal fatto che contribuiscano davvero o meno all’evoluzione della storia, sia perché la svolta che propongono l’abbiamo già vista arrivare molto tempo prima.
Il ritmo
Che cosa resta, allora, di una serie che cammina in ogni momento tra due stili apparentemente opposti, facendo diversi passi falsi? Il ritmo.
Che fine ha fatto Sara? è conforme proprio perché non finisce mai di optare apertamente per voler essere qualcosa di molto concreto. La regia riesce nel suo intento melodioso puntando molto sui primi piani e sull’espressività dei personaggi, specialmente su quelle di Ginés García Millán e Manolo Cardona. Inoltre, la fotografia, dalle tonalità scure tipiche del genere thriller rende i lineamenti più seducenti.
Ci sono tante altre serie simili, che lavorano molto meglio sul lato trama, ma anche se in Che fine ha fatto Sara? questa a volte convince di meno, il mistero non smette mai di affievolirsi, tenendo il passo con il progresso dei personaggi.
Il motivo per cui la serie Netflix funziona è, dunque, questa perenne sensazione di inevitabilità sottesa. Un thriller poliziesco che riesce perfettamente a tenere sulle spine lo spettatore, mentre parallelamente la storia stuzzica, in maniera dolorosa e raccapricciante, i personaggi in essa coinvolti.
Non c’è alcun dubbio, Netflix oramai punta sempre di più al drama-thriller e lo fa ottenendo ottimi risultati.
Che fine ha fatto Sara?, la seconda stagione
La prima stagione ha lasciato molte domande. La trama ha preso una svolta inaspettata: ecco il tipico cliché – che funziona sempre in maniera vincente – per dar continuità alla produzione.
Chi era davvero Sara? Quali altri segreti conserva ancora la famiglia Lazcano? Fino a che punto si spingerà Alex per conoscere la verità sulla morte di sua sorella? Questo e altro ci offre il primo teaser della seconda stagione, condiviso da Netflix già a un solo giorno dal debutto della serie sulla piattaforma.
Lo stesso protagonista Manolo Cardona ha rivelato su Instagram l’ufficialità della notizia. E non finisce qui: è stato anche annunciato l’arrivo di nuovi attori, tra i quali Matías Novoa, Daniel Giménez Cacho e Antonio de la Vega.
Non ci resta, allora, che attendere i nuovi episodi per colmare i nostri laceranti dubbi da spettatori.
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