Le 8 (+1) migliori interpretazioni di Christopher Walken [LISTA]
8 (+1) film da vedere per conoscere Christopher Walken, leggendario attore che ha lavorato con i più grandi registi della sua epoca.
6) Nathan Campion – I cancelli del cielo, 1980, Michael Cimino

I cancelli del cielo è un capolavoro immortale. Una storia d’amore e di guerra, uno spaccato dell’America di fine 800 con una ricostruzione storica impeccabile. L’immigrazione europea nel Wyoming e la brutale ostilità dei proprietari terrieri fanno da sfondo ad una storia di crescita.
James (Kris Kristofferson) e Nathan (Christopher Walken) sono rosi dall’amore per la stessa donna, un’immigrata tenutaria di un bordello (la grande Isabelle Huppert). Nathan è divorato dal conflitto: la donna che ama è nel mirino dei padroni per cui lavora.
Nell’epico finale deciderà bene con chi schierarsi e troverà la redenzione. Un altro ruolo indimenticabile, autentico e pieno di contraddizioni, che segna la seconda collaborazione vincente con il regista Michael Cimino, in quello che è un film troppo spesso tristemente ricordato per il suo grave flop che affossò la United Artist più che per i suoi meriti artistici.
7) Johnny Smith – La zona morta, David Cronenberg, 1984

Uno dei migliori adattamenti per il cinema di un soggetto di Stephen King con uno straordinario Christopher Walken, qui nella parte del protagonista, e David Cronenberg alla regia.
Johnny Smith è un insegnante dalla vita normale. A causa di un incidente passa cinque anni in coma e si risveglia con il potere di vedere il futuro delle persone solamente toccandole. Una benedizione o una condanna?
Il conflitto interiore di Johnny è perfettamente esteriorizzato dall’attore in La zona morta. Walken vive il dramma del suo personaggio: perdere la propria fidanzata, il proprio lavoro e risvegliarsi in un mondo completamente diverso. L’attore rende perfettamente l’atmosfera glaciale dell’opera, che unisce due grandi autori: King e Cronenberg.
8) Nick Chevotarevich – Il cacciatore, Michael Cimino, 1979

Impossibile dimenticare lo sguardo perso nel vuoto di Nick, inghiottito dalla giungla del Vietnam, nella famosa scena della roulette russa. La mente dell’uomo è definitivamente distrutta dall’esperienza della guerra. Questa è resa in tutta la sua claustrofobica disumanità da un capolavoro eterno della storia del cinema come lo è Il cacciatore di Michael Cimino.
Walken riesce nell’impresa di entrare, calandosi, in un personaggio con tutti i suoi drammi e le sue sfaccettature. L’interpretazione gli valse un meritato Oscar e la consacrazione nell’olimpo delle star hollywoodiane. Pare che in una scena Walken, non previsto dal copione, abbia sputato in faccia a De Niro, il quale non la prese proprio bene. Il gesto dimostrò la dedizione ed il coraggio dell’attore: la reazione autentica di De Niro rimase nel montaggio finale.
+1) Duane Hall – Io e Annie, Woody Allen, 1977

Ci sembra doveroso menzionare un altro memorabile personaggio, nonostante abbia un tempo di permanenza in scena piuttosto breve. L’eccentrico Duane, il fratello dagli istinti suicidi di Annie Hall, in Io e Annie, è un altro centro per il nostro Christopher.
Ennesimo personaggio particolare ed esilarante, nato grazie alla genialità e al cinismo di Woody Allen. Sembra che Walken dovesse interpretare anche David in Hannah e le sue sorelle. Si allontanò però dal progetto per divergenze creative col regista, il quale ammise successivamente di non esser riuscito ad entrare in sintonia con il grande attore.