Jurassic Park, tra film, slot machine online e ipotesi di realtà
Chi è che non ha mai visto Jurassic Park? Il film di Steven Spielberg è un vero e proprio fenomeno di massa, che ha ispirato il cinema, la TV, il mondo dei fumetti, delle slot machine online... e persino la scienza.
Probabilmente nel 1990 Michael Crichton non si aspettava che dal suo romanzo Jurassic Park Steven Spielberg avrebbe tratto un film destinato a diventare una pietra miliare della settima arte.
Quando lo scrittore vendette i diritti della sua opera letteraria al regista di E.T., Jurassic Park non era ancora arrivato sugli scaffali delle librerie, ma i due ne avevano già parlato quando si erano incontrati per parlare della sceneggiatura di quello che poi sarebbe diventato E.R. – Medici in prima linea.
La storia di Jurassic Park – che parte dal presupposto della possibilità di riportare i dinosauri in vita tramite un processo di clonazione e renderli un’attrazione turistica – ebbe un successo planetario.
Debuttò con oltre 50 milioni di incassi nel solo weekend di apertura, superando il record che l’anno precedente era stato raggiunto da Batman – Il ritorno di Tim Burton.
Il pubblico impazzì per questa avventura al limite dell’impossibile, colorata da venature horror e thriller che hanno tenuto con il fiato sospeso più di una generazione.
Alla fine Jurassic Park ottenne un incasso internazionale di 920 milioni di dollari a cui si devono aggiungere gli incassi ottenuti con l’uscita in sala di Jurassic Park 3D nel 2013, portando l’incasso mondiale complessivo a superare il miliardo.
Naturalmente il successo portò all’uscita in sala di altri film che allargarono il franchise legato a Jurassic Park. Nel 1997 arrivò Il mondo perduto – Jurassic Park, mentre nel 2001 fu la volta di Jurassic Park III.
La trilogia conclusa poteva rappresentare la fine per il franchise legato al mondo ideato da Michael Crichton. Tuttavia molto presto si cominciò a parlare della possibilità di un quarto capitolo. La lavorazione e la progettazione di Jurassic Park 4 andò avanti tra pochi alti e molti bassi, al punto che presto si pensò che tale progetto non avrebbe mai visto la luce.
Ma nel 2015, quando Crichton era già morto, si tornò a parlare di dinosauri, clonazioni e parchi a tema con il film Jurassic World, prodotto dallo stesso Spielberg e diretto da Colin Trevorrow. La pellicola ebbe un buon successo e fu accolto abbastanza calorosamente da una critica che sembrava aver avuto davvero nostalgia dei dinosauri.
Nel 2018, infine, uscì Jurassic World – Il regno distrutto, che rivide Chris Pratt recuperare il ruolo di protagonista. Questo secondo capitolo della “nuova” saga ebbe il merito di spostare la minaccia dei dinosauri, che non erano più rinchiusi in un semplice parco a tema, ma avevano le potenzialità per “conquistare” il mondo esterno.
Jurassic Park mania: videogiochi, merchandising e slot machine online
Come spesso accade quando un prodotto cinematografico ha tanto successo da diventare un qualcosa di iconico, Jurassic Park divenne così popolare da allargarsi oltre il confine della sala cinematografica.
Nato come romanzo e come pellicola cinematografica, Jurassic Park divenne presto un vero e proprio franchise, che portò alla creazione non solo della saga cinematografica già citata, ma anche di una saga videoludica, una serie a fumetti, due serie animate. Negli Universal Studios di Los Angeles c’è anche un parco a tema, interamente dedicato al mondo immaginato da Michael Crichton.
La popolarità di Jurassic Park è tale da aver dato il via anche a una slot machine online: su questa pagina, ad esempio, potrete provare direttamente una demo della slot machine e vivere così un’altra avventura legata al parco di dinosauri più famoso al mondo.
La credibilità di Jurassic Park: potrebbe essere successo davvero?
Come viene riportato dal The Guardian, due ricercatori dell’università di Berkeley clonarono il DNA di un’ape che era stata preservata nell’ambra per oltre quaranta milioni di anni.
Uno studio tale che, di sicuro, cooperava ad incrementare la credibilità di Jurassic Park, perché dava la sensazione che portare in vita vecchi animali tramite clonazione genetica fosse possibile.
Tuttavia, la clonazione di dinosauri avrebbe bisogno di miliardi di blocchi di DNA, mentre al momento, le ricerche più fortunate, ne non ne hanno reperiti più di 250. Per fare un paragone sarebbe come comprare un puzzle da 10.000 tessere e, una volta aperta la scatola, trovarsi solo con due pezzi che, tra l’altro, nemmeno combaciano tra di loro.
Senza contare che – elemento tutt’altro che discutibile – finora non è riusciti a recuperare alcuna molecola integra di DNA di dinosauro. Il DNA tende infatti a “deteriorarsi” col tempo. Ad oggi, il messaggio genetico più antico ha circa un milione di anni. Per avere quello di un dinosauro bisognerebbe trovare dei genomi che abbiano almeno 65 milioni di anni.
Tuttavia, secondo la teoria un po’ controversa di un paleontologo si potrebbe ricreare il DNA di cui si ha bisogno da quello dei polli. Sebbene l’idea possa far pensare al film parodia di Jurassic Park con Jerry Calà,Chicken Park, l’ipotesi non è del tutto da scartare.
Si tenga conto, ad esempio, che i ricercatori sono riusciti a modificare il DNA del pollame di modo da conferirgli denti da coccodrillo e il muso simile a quello di un dinosauro.
E anche se questo portebbe a risultati ben diversi da quelli “mastodontici” che aveva immaginato Steven Spielberg, di certo apre le porte alla possibilità di una sorta di creazione in laboratorio.
Sebbene sia impossibile clonare un “vecchio” dinosauro, niente ci assicura che la scienza non arrivi a creare ex novo una nuova creatura geneticamente modificata.