Per tutti gli amanti della settima arte, il nome di Alice Guy-Blanché è senza dubbio uno di quelli da non dimenticare. La donna, nata a Saint-Mandé il 1 luglio 1873, è famosa per essere stata la regista di quello che è considerato il primo film narrativo di finzione nella storia del cinema, oltre ad essere la prima donna in senso assoluto dietro la macchina da presa.
Alice Guy-Blanché è stata spesso nominata da Martin Scorsese, che ha sempre riconosciuto il valore della regista ed ha inserito il film The Birth, The Life and The Death of Christ del 1906 tra i suoi film preferiti di sempre.
Alice Guy-Blanché, primi cenni biografici
Figlia di un proprietario di una catena di librerie in Cile, Alice Guy nacque a Sain-Mandé, alle porte di Parigi, e in tenera età venne affidata alle cure dei nonni, in Svizzera, fino al compimento del terzo anno di età, quando raggiunse il resto della famiglia.
Attraverso le governanti di Valparaìso e Santiago che si presero cura di lei, Alice Guy sapeva già parlare lo spagnolo a sei anni, quando torna a Parigi, mentre in Cile la sua famiglia affronta il fallimento.
Dopo la morte del fratello maggiore e del padre per una malattia cardiaca, Alice vive a Parigi con sua madre e comincia a studiare da stenografa, un lavoro non molto comune all’epoca.
All’età di 21 anni inizia a lavorare come segretaria esecutiva al Comptoir Général de la Photographie, dove Léon Gaumont – famoso produttore cinematografico – lavorava come impiegato.
Tuttavia l’azienda andò presto in bancarotta, a causa della pessima gestione di bilancio. Tuttavia Gaumont, insieme a due soci, riuscì ad acquistarla e mantenne lo staff, inclusa Alice.
La donna si lascia velocemente irretire dal fascino dello sviluppo tecnico legato alla fotografia e, grazie a Frédéric Dellaye, fotografo avanguardista, cominciò a studiare i materiali, lo sviluppo della pellicola e tutti i trucchi che si celavano dietro quel nuovo tipo di arte.
Alice Guy e l’interesse per il cinema
L’anno di svolta è il 1895 quando, insieme ai suoi colleghi, Alice Guy-Blanché assiste a una proiezione privata organizzata dai Fratelli Lumiére nei locali della Société d’encouragement pour l’industrie national.
Léon Gaumont si lascia sedurre dall’evento e decide di vendere ai suoi clienti dei dispositivi utili a produrre immagini in movimento.
Acquistò dunque il brevetto del Phonoscope, ma l’investimento non funzionò come previsto e fu un vero e proprio disastro commerciale. A questo punto Alice Guy suggerì al suo capo di offrire ai suoi clienti qualche “vista comica”.
Léon Gaumont accettò e nel 1896 Alice Guy realizzò La Fée aux Choux, in cui una fata estrae un neonato da un cavolo che poi mostra alla telecamera. È l’inizio della carriera di Alice Guy come “regista di inquadrature”.
Il film, di cui la prima versione è andata perduta, cerca per la prima volta di introdurre una storia più complessa ed articolata di quella che può essere, per fare un esempio noto, quella de L’arroseur arrosée, primo film di finzione dei fratelli Lumières.
Il successo di questa prima opera spinse Gaumont a mettere Alice Guy a capo di un dipartimento specializzato proprio in film di finzione. Qui la regista rimarrà dal 1896 al 1907. Assunse Ferdinand Zecca che realizzò Les Méfaits d’une tete; fece debuttare come regista anche Louis Feuillade e come scenografo Henri Ménessier.
La Guy non solo sarà la prima donna regista ma, come vedremo presto, una vera e propria pioniera dell’industria, creando una sua società di produzione.
La carriera americana
Dopo essersi sposata nel 1907 con Herber Blanché, operatore della Gaumont di Londra, la regista si trasferì negli Stati Uniti, a Flushing, vicino New York.
Ed è in America che Alice Guy crea la sua società, la Solax Film Co. La donna riveste i ruoli di presidentessa e direttrice di produzione.
Ben presto il successo renderà gli uffici di Flushing troppo piccoli e nel 1912 vengono aperte delle “succursali” a Fort Lee, in New Jersey.
La Solax Film Co. diventerà una delle più grandi case di produzioni cinematografiche prima dell’esplosione di Hollywood e la nascita dello Studio system.
Alice Guy-Blanché continua a lavorare, girando film che spaziano dal melodramma al western, dalla guerra civile ai film impegnati sui problemi etnici.
Lo fa con uno stile certamente unico e fin troppo progredito per il tempo. Ad esempio, in Les resultats du feminisme gioca con i ruoli di uomo e donna, ribaltando lo schema tradizionale della società dei tempi.
O, ancora, quando si rende conto che alcuni attori bianchi non vogliono recitare con colleghi afroamericani, Alice Guy-Blanché realizza A Fool and His Money, che è il primissimo film mai girato con un cast totalmente afroamericano.
Il ritorno in Francia
Dopo aver divorziato dal marito – che l’aveva lasciata per un’attrice e aveva gestito malissimo la società – Alice Guy fu costretta a vendere gli studi di Fort Lee.
Nel 1922 decide di tornare in Francia con i suoi due figli. Trova ospitalità a Nizza, da sua sorella, ma la Guy non riuscirà a trovare un altro lavoro in nessuna azienda cinematografica.
Nel 1927 tornerà di nuovo in America per cercare di recuperare i suoi film, ma ne ritrova solo 3. Sua figlia trova lavoro nell’ambasciata americana, e Alice Guy comincia a scrivere sotto pseudonimo dei racconti per bambina.
Morirà nel 1968, all’età di 94 anni, senza poter pubblicare le sue memorie che videro la luce nel 1976.
La Guy ha lasciato un’eredità di grande importanza, anche se troppo spesso è stata dimenticata ed il suo nome ed opere associate a quello del marito. Ma la regista è stata una vera e propria apripista per le donne che sarebbero venute molto più avanti dietro la macchina da presa, con un cinema innovativo dalla voce femminile in un mondo dominato da uomini.