Sharon Stone parla della famosa scena di Basic Instinct che la rese un’icona sexy degli anni ’90
Basic Instinct di Paul Verhoeven è un ottimo thriller psicologico basato su relazioni, tradimenti e intenzioni omicide. Ma non è per questo che tutti lo ricordano. Inutile girarci intorno: a trent’anni di distanza è ancora bene impressa nella memoria di tutti la scena dell’interrogatorio con Sharon Stone, nella quale lei fa… sappiamo cosa.
L’avvenenza da femme fatale dell’attrice è una delle colonne portanti del film, nonché della trama stessa. Questo però non le ha impedito di diventare una star più grazie alla sequenza di cui parliamo che per il resto della sua performance. Oggi, però, in clima #MeToo la Stone rivela alcuni particolari davvero poco simpatici del dietro le quinte del film.
Prima di tutto, l’attrice racconta che, per ottenere miglior complicità con le sue co-star maschili, era stata esplicitamente invitata dai produttori a fare sesso con loro. Questo include principalmente Michael Douglas, con il quale le sequenze d’amore in Basic Instinct sono effettivamente torride e molto espicite, anche per l’epoca.
Arriviamo a quella famosa scena. Sottoposta a interrogatorio, Catherine (il personaggio della Stone) accavalla le gambe per un attimo, svelando di non indossare biancheria intima, sì da intimidire e imbarazzare gli uomini presenti. Peccato che la cosa venga fatta senza il suo consenso, come spiega lei stessa.
“Ho visto per la prima volta la scena con la mia vagina inquadrata in una stanza piena di agenti e avvocati” racconta. “Molto tempo dopo che mi era stato detto: ‘Non possiamo vedere nulla. Devi solo togliere le mutandine, perché il bianco riflette la luce. Sono andata in cabina di proiezione, ho schiaffeggiato Paul [Verhoeven] in faccia, sono andata in macchina e ho chiamato l’avvocato”.
“Ci sono stati molti punti di vista sulla questione, ma dato che sono io quella con la vagina in questione, lasciatemi dire: gli altri punti di vista sono stronzate” dice quindi la Stone. La scena come sappiamo è rimasta la stessa e di certo non è passata inosservata. Anzi, come si diceva, è più famosa del film nella sua interezza.