Spostiamoci ora dalla matematica alla geometria quadridimensionale con uno degli ipercubi più affascinanti esistenti sulla faccia della terra. Nelle geometrie dei Tesseract si nascondono le forme sinuose di una musica potente, costruita per immergere ed emozionare.
Forse tra gli atti più innovativi emersi tra 2010 e 2020, la musica dei Tesseract è un connubio di geometriche ritmiche ed ambienti soffusi ed atmosferici. Un’ossimorica “delicatissima potenza” che non poteva nascere se non all’interno degli immaginari margini di un soggetto quadridimensionale.
La voce di Daniel Tompkins è tra le più belle, duttili e tecnicamente impeccabili che la musica metal abbia mai accolto. Le spaziali chitarre clean di Acle Kahney sono il marchio inconfondibile di un sound che fa il paio con una sezione ritmica che la lezione dei Tool l’ha imparata così bene da riuscire a perfezionarla. Il tutto regalando pezzi dall’emotività naturalmente coinvolgente. Studiate la geometria ragazzi, i suoi regali sanno essere estremamente generosi e… toccanti.
6. Periphery
Progressive e metalcore che si uniscono, come Echidna e Tifone, dando vita al cerbero della musica contemporanea: i Periphery. Un’unione mitologica tra due “entità” storiche che ha dato vita ad una feroce ed unica creatura a due teste. Chi definisce il sestetto americano semplicemente una band djent si è probabilmente perso album come Alpha Omega ed il più recente Periphery IV.
Andando invece a fondo tra i bassorilievi del tempio musicale costruito da Mansoor,Holocomb and co. ci rendiamo conto di come la fusione tra due realtà musicali apparentemente più distanti che mai abbia dato forma ad un prodotto unico, in grado di influenzare in modo imprescindibile il suono del metal contemporaneo e, ovviamente, di entrarne negli annales.
Aguzze fauci chitarristiche, poderose braccia ritmiche ed una voce, quella di Spencer Sotelo, ambigua ed accattivante. Ora rabbiosa, ora delicata e giovanile, il ruggito del vocalist americano è letteralmente il vello d’oro di una band che merita di essere posizionata nell’olimpo del progressive contemporaneo.
7. Caligula’s Horse
Attraversiamo il mediterraneo e dalla Grecia della mitologia classica cadiamo nella storia della Roma culla dei popoli. Anzi, nella storia di uno dei suoi destrieri più noti: quello del folle Caligola. Con i Caligula’s Horse ci ritroviamo di fronte ad una delle incarnazioni più recenti e fresche della musica progressiva.
Nato nel 2011 il complesso di Brisbane in breve tempo è stato in grado di accaparrarsi il plauso della critica con un metal fresco, in grado di prendere il meglio dai maestri del passato e dagli innovatori del presente. Ciò che ne emerge è un prodotto coinvolgente, originale.
Lo stile è curato nei minimi dettagli e perfettamente in grado di raccogliere la potenza, la compattezza e la tecnica di un metal contemporaneo bagnato con un’orecchiabilità di fondo in grado di renderli tra le band più coinvolgenti del momento. Il futuro del metal scalpita in groppa al regale destriero dell’imperatore pazzo.
8. Leprous
Direttamente da quella Scandinavia ormai sempre più patria del metal di qualità i Leprous sono tra quelle band che, con originalità e carattere, sono state in grado di accaparrarsi una nicchia non di poco conto nel coloratissimo panorama progressive. Virtuosi nelle ritmiche, semplici ed efficaci nelle strutture, con il quintetto scandinavo ci addentriamo in una miniera di diamanti grezzi fatta di tensioni esasperate e distensioni.
Un’offerta musicale, quella dei Leprous, capace di passare con disinvoltura dalla drammatica potenza alla più intima malinconia risultando in opere dall’enorme potenziale comunicativo. La virtuosissima e potente voce di Einar Solberg si incastra alla perfezione su di una grigia tela strumentale intessuta da sapienti arrangiamenti di chitarre e tastiere.
La raffinata batteria del giovanissimo Baard Kolstad è il collante perfetto di una band che tutt’oggi vede la propria discografia in evoluzione passando dalle potenti maestrie del metal alle toccanti raffinatezze di un ultimo album vestito di un prog/pop di pregevolissima fattura.
9. Devin Townsend
Se i B.T.B.A.M sono la trasposizione dello “scienziato pazzo”, con Devin Townsend ci ritroviamo davanti al più puro acronimo della parola “follia“. La proposta musicale dello shredder e cantante canadese è il sogno bagnato di qualunque amante dell’arte “allucinogena“.
Musica sregolata, senza paletti, il cui dominio risiede nell’interezza delle possibilità stilistiche offerte dall’intero universo artistico mondiale. La discografia del bipolare più talentuoso della scena metal è un connubio di colori e sperimentazioni, scelte visionarie ed ai limiti dell’immaginario capaci di trascendere senza troppe remore persino i parametri dell’ascoltabilità. Anche qui ci ritroviamo di fronte ad un prodotto che definire “semplicemente” estremo sarebbe un eufemismo. E proprio per questo il nome Devin Townsend fa rima con la parola “storia”.
10. Porcupine Tree
Nonostante solo una parte della loro discografia possa rientrare sotto il cappello del “prog metal”, i Porcupine Tree sono senza ombra di dubbio tra le proposte più “mastodontiche” del genere. Nata nei primi nineties come band più avvezza al progressive rock e alle psichedelie, la creatura dell’eclettico Steven Wilson, dal 2002 in poi, ha lasciato in eredità al genere opere dal valore inestimabile come Deadwing e Anesthetize.
Il gruppo inglese, ormai ai box dal 2011, è la dimostrazione perfetta di quanto si possa fare musica progressive di sconvolgente fattura senza dover necessariamente ricadere in barocchismi tecnici che, con il passare del tempo, stanno diventando nel genere sempre più “fuori moda”.
Maestri nell’arrangiamento, efficaci nelle soluzioni, autori di narrazioni musicali intense e toccanti, la musica dei Porcupine Tree è forse uno dei gioielli più scintillanti e singolari dell’arte del nuovo millennio. Un’esperienza a cui non si può rinunciare, un ascolto destinato a toccare in profondità l’animo del più cinico dei fruitori. I frutti dell’albero dei porcospini sono tutt’altro che proibiti e, anzi, vanno assolutamente divorati.
E gli esclusi di lusso…?
Non ne abbiamo parlato, è vero, ma sono molti altri gli artisti degni di essere citati tra gli acts più interessanti del mondo prog. Da progetti storici come Symphony X e Ayreon a mastodonti del calibro di Opeth e Karnivool.
Senza dimenticarci, ovviamente, di singolari innovatori come The Contortionist ed Animals as Leaders. Tutti progetti, questi, che tanto quanto quelli presentati in top 10 meritano in tutto e per tutto l’etichetta di fiore all’occhiello della musica progressive metal.