Victoria De Angelis, bassista dei Maneskin, band vincitrice dell’ultimo Festival di Sanremo, ha rilasciato un’intervista al Corriera della Sera, parlando di cosa significhi essere una ragazza nel mondo della musica contemporanea.
É un mondo maschilista – spiega la giovane musicista. Riflesso della società estremamente patriarcale in cui viviamo. Nella musica c’è una tendenza a sessualizzare molto le artiste: si dice che una bona, non che brava. E se una twerka non si ancora capito che lo fa per divertirsi e non per far piacere a un uomo.
Andando più a fondo in questa spinosa questione, la ragazza ha anche parlato di cosa sia, per lei, il femminismo al giorno d’oggi.
Femminismo è una parola che viene fraintesa. Per molti indica la necessità di difendere le donne, quando il suo significato invece parità fra i sessi. E se qualcuno non a favore di questo credo sia un idiota. Come mi infastidisce anche sentir parlare di nazi-femminismo: chi lo fa dovrebbe interrogarsi su atteggiamenti sbagliati che si danno per scontati.
I Maneskin parteciperanno, rappresentando l’Italia, all’Eurovision Song Contest. Per partecipare la band di Roma ha dovuto modificare il testo di Zitti e Buoni, la canzone con la quale hanno trionfato a Sanremo (qui la nostra analisi). Già nelle scorse ore il frontman Damiano David aveva spiegato che avevano deciso di adeguarsi, per poter partecipare (qui i dettagli). La De Angelis ha dunque rincarato la dose spiegando, come quella di questa importante competizione, non sia censura ma, bensì, un semplice regolamento da rispettare.
É nel regolamento, sarebbe stato sciocco farsi eliminare per quello – spiega la bassista. Abbiamo anche dovuto togliere 10 secondi per stare nei 3 minuti. Ma più importante e ci rende orgogliosi poter portare la nostra musica in quel contesto. E poi se vinceremo dirò una bella parolaccia così compenseremo