Il demone sotto la pelle di David Cronenberg (1975)
Lo scienziato Hobbes sta cercando un modo per riportate alla luce gli istinti umani primordiali. Riesce a sintetizzare un parassita che si diffonde sessualmente e prende il controllo sulla persona infettata. L’uomo contagia la sua assistente di tredici anni per testare il suo “prodotto”, ma questo inizia inevitabilmente a diffondersi in maniera incontrollata. Il demone sotto la pelle si può considerare il primo vero DavidCronenberg: non il primo lungometraggio, ma il primo ad essere stato distribuito a livello internazionale.
Legando la diffusione del parassita al sesso, il regista dona al rapporto carnale un’aura proibita, peccaminosa, in grado di confondere la mente degli uomini. Le sequenze dove l’agente infettivo è presente e contagia (come per esempio quella della vasca da bagno) sono di una semplicità assoluta ma funzionano perfettamente nel loro intento orrifico. Sebbene Cronenberg non avesse a disposizione un budget importante, grazie al suo talento e alla sua inventiva è riuscito a realizzare un horror terrificante e ben riuscito.
Continuiamo con uno dei primi film del famoso regista canadese Denis Villeneuve. Polytechnique racconta la tragica storia avvenuta nel 1989 all’Ecole Polytechnique di Montreal. Il venticinquenne Marc imbracciò un’arma da fuoco e uccise a sangue freddo quattordici donne, tra cui una collaboratrice dell’università , per poi togliersi la vita.
Villeneuve decide di racchiudere l’intera vicenda in un freddo bianco e nero. Nel film viene più volte sottolineato l’odio ingiustificato di questo ragazzo, molto malato, verso le donne. Il regista mostra senza alcun tipo di filtro gli eventi tragici, lasciando allo spettatore il compito di comprendere. Di sicuro un film difficile da digerire.
Forza maggiore di Ruben Ostlund (2014)
Una famiglia va in vacanza sulle Alpi francesi. Mentre stanno pranzando sulla terrazza di un ristorante, in lontananza si avvicina una valanga. Spaventata, la madre, cerca di proteggere i due figli mentre il padre ha una reazione anomala: prende il telefono si alza e se ne va.
Questa scelta incrinerà ovviamente i rapporti, in particolare con la moglie. In alcune situazioni le parole più semplici sono molto difficili da pronunciare e tra i due nascono silenzi, incomprensioni, devastanti non detti. La regia di Ostlund è essenziale e semplice, contribuisce a creare un’atmosfera fredda, gelida come le scelte dell’uomo. Ostlund ormai è oggi un autore affermato, anche grazie alla vittoria a Cannes con il film The Square, ma vi consigliamo di recuperare anche Forza Maggiore, opera che sicuramente non vi lascerà indifferenti.