Il regista canadese David Cronenberg è maggiormente conosciuto per il suo lavoro nel genere body horror: in particolare nella prima parte della sua carriera, facendosi portavoce e pioniere di quella poetica della carne che unisce la dimensione fisica con quella psicologica, ha analizzato ed esplorato il terrore umano della psiche e del corpo. Attraverso le fusioni fra uomo, macchina e sistema nervoso, ha dato linfa vitale al cosiddetto cinema delle mutazioni.
I migliori 8 Film di David Cronenberg da vedere [LISTA]
I Film da recuperare assolutamente per scoprire il genio di David Cronenberg!
Tali elucubrazioni, nel tempo, hanno reso inconfondibile lo stile del regista, film dopo film, anno dopo anno. Eppure classificare David Cronenberg semplicemente come un regista dell’orrore sarebbe ingiusto nei confronti di un autore che ha sempre tentato la ricerca di un percorso evolutivo del proprio linguaggio cinematografico, affrontando nuove tematiche e sviluppando ulteriori tecniche, passando dall’orrore fisico a quello mentale.
“Per me, all’inizio c’è il corpo. È ciò che siamo, ciò che abbiamo. Siamo tutti come degli attori che si agitano sulla scena della vita e la prima cosa che abbiamo sono i nostri corpi fisici, la nostra esistenza fisica. Nei miei film il corpo è sempre al centro. Gli giro attorno come fa un pianeta col sole. Non me ne allontano mai. E se ciò accade, più me ne allontano, meno mi sento sicuro di me. Come se diminuisse la gravità.”
Nella sua magistrale carriera ha realizzato inoltre thriller psicologici, feroci gangster movie, opere di fantascienza che sconfinano nell’horror, fino a puntare al classicismo con Jung e Freud, stilizzando e infittendo il suo sguardo straniante sull’archetipo e sull’essere. All’interno di quell’ampiezza creativa si trovano profonde riflessioni sull’identità, sulla famiglia, sulla violenza e sulla sessualità. Per il suo 78esimo compleanno abbiamo voluto omaggiare il grande regista con una lista dei suoi migliori 8 film, quelli che consideriamo imprescindibili nella lunga carriera cinematografica di David Cronenberg.f
I Migliori Film di David Cronenberg – 8 opere da vedere
Brood – La covata malefica (1979)
Attraverso un lacerante dramma familiare, Cronenberg con Brood esplora i lati più oscuri della psiche, convertendoli e trasformandoli in un malessere organico. Si tratta del primo grande film del maestro a disporre di un cast notevole, da Samantha Eggar a Oliver Reed, anche se poi il vero protagonista è il più modesto Art Hindle.
Frank Carveth, padre della piccola Candice, affida la figlia alle cure della nonna materna per esigenze lavorative che lo tengono lontano da casa, vittima di un matrimonio travagliato e di una famiglia distrutta. Nola Carveth, sua moglie, soffre di gravi problemi psichiatrici ed è in cura nella clinica del dotto Raglan, il quale pratica l’innovativa tecnica terapeutica dal nome “psicoplasmia”. Iniziano ad avvenire strani e violenti omicidi attorno alla famiglia di Frank, il quale tenta di fare chiarezza sulla vicenda aiutato dall’ispettore Mrazek.
La storia, a ben vedere, è semplice ed efficacemente riconducibile alla visualizzazione di concetti chiari, il dotto Raglan attraverso la psicoplasmia porta ad esteriorizzare e concretizzare il dolore: i pazienti soffrono e sul loro corpo si producono piaghe che testimoniano i loro drammi inconsci. Una teoria affascinante, che è poi la sintesi dell’ossessione cronenberghiana per la malattia carnale “impossibile”, ricercata regolarmente da cliniche e case di cura misteriose, che appaiono fin dai primi cortometraggi come Stereo (1969) e Crimes of the Future (1970).
Non si tratta propriamente di fantascienza, è più un percorso psicoanalitico tradotto in immagini e dal cui spunto originale prende il via un racconto disturbante nel quale il regista affronta per la prima volta il tema della contaminazione della carne, che diverrà centrale nel suo cinema e che qui si esplicita in sequenze destinate a imprimersi in maniera indelebile nella memoria, il cui impatto è in questo caso non sminuito ma anzi rafforzato dal contrasto aspro con l’ordinarietà delle ambientazioni canadesi.
Scanners (1981)
Scanners è primo grande film di successo di David Cronenberg, che segnerà il passaggio definitivo del regista dagli anni ’70 agli ’80, oltre a consacrarlo definitivamente al grande pubblico come un maestro dell’orrore. L’opera lo farà conoscere per la prima volta al di fuori della cerchia degli estimatori di una certa tipologia di cinema, quella dell’horror-underground.
Gli Scanner sono persone dotate di peculiari capacità telepatiche. Tra di loro, vi è chi riesce a infliggere gravi sofferenze alle proprie vittime, fino a fargli esplodere il cranio. Il dottor Paul Ruth (Patrick McGoohan) studia da anni il fenomeno per conto della Consec, potente multinazionale che monitora costantemente gli Scanner. Durante un esperimento, lo Scanner Revok (Michael Ironside) si ribella uccidendo uno dei suoi simili, considerato tra i più potenti. Il suo scopo è formare un esercito di Scanner per dominare il mondo.
Pur avendo una trama abbastanza convenzionale, in Scanners si denota l’ulteriore tentativo del regista canadese di crearsi il proprio immaginario personale: attraverso l’utilizzo di una fotografia dai toni cupi e violenti, deformazioni fisiche visivamente terrificanti, musiche ipnotiche. Un’opera di transizione, in cui già si colgono quelle che diverranno le future ossessioni di David Cronenberg.