Fiamme Negli Occhi è il già indimenticabile tormentone Sanremese dei Coma_Cose
Ammettetelo: anche voi, ascoltando per la prima volta Fiamme Negli Occhi dei Coma_Cose a Sanremo 2021, sulle prime non vi siete entusiasmati troppo. Ma poi… la canzone entra in testa. Uno, due, tre ascolti e le voci della bellissima coppia, con la loro poesia d’amore dolce e fantasiosa, non si dimenticano più. Solo i Coma_Cose sanno farlo così.
In realtà Fausto Lama (Fausto Zanardelli) e California (Francesca Mesiano) sono attivi sulla scena pop/rap italiana, come Coma_Cose, fin dal 2017. In tantissimi li hanno scoperti solo con Sanremo, ma i due propongono le loro rime intelligenti e astute già da tempo, essendo emersi dalla scena indipendente proprio grazie a questo.
I loro singoli sfruttano da sempre giochi di parole, metafore azzeccate e citazioni perfettamente studiate, per costruire un rap italiano alternativo sia rispetto alla trap, sia rispetto allo stile neo-romantico di un Carl Brave. E al di là di ogni aggressività, per loro l’attenzione agli arrangiamenti e alla costruzione delle strofe viene sempre come prima cosa.
In questo senso, anche se la canzone di Sanremo non si può paragonare all’efficacia delle loro uscite precedenti, non se ne può negare l’appeal da tormentone. Ma davvero si tratta solo di una canzone d’amore? Qui, Lama e California chiamano in causa immagini e fantasie per esprimere un affetto, sì, tanto intenso da bruciare. Ma cos’altro si dicono? Scopriamolo.
“Quando ti sto vicino sento Che a volte perdo il baricentro E ondeggio come fa una foglia Anzi come la California”
La canzone è un duetto e la prima strofa è cantata da California, che sembra anche fare riferimento a sé stessa nel testo. Qui l’amante, scossa dall’amore del compagno, perde l’equilibrio e oscilla sia come una foglia che come “la California”. Perchè? Perché la California, che si trova sulla famosa Faglia di S. Andreas, è spesso interessata da sismi, come quello disastroso del 1906.
“Metà sono una donna forte Decisa come il vino buono Metà una Venere di Milo Che prova ad abbracciare un uomo”
California descrive le due metà della sua personalità di amante, una decisa e una indecisa. La Venere di Milo prova ad abbracciare un uomo ma non può farlo, perché è sprovvista di braccia. La famosa statua della Grecia antica è stata infatti ritrovata già senza arti, nel 1820: non può abbracciare nessuno, proprio come non può la parte “debole” di California.
“E anche se qui c’è troppa gente Io me ne fotto degli altri E te lo dico ugualmente”
Spesso l’esternazione di forti sentimenti d’amore causa imbarazzo, per tema di apparire ridicoli. Ma l’amante, California in questo caso, prova un affetto tanto intenso da superare ogni vergogna e, seppur in mezzo alla gente, si lascia allora andare al ritornello che esprime fino in fondo ciò che prova.