Corey Taylor si esprime su Cancel Culture e sugli attacchi contro Eminem
Non è la prima volta che l’onda Cancel Culture viene paragonata ad una “caccia alle streghe”. Corey Taylor, cantante e frontman di Slipknot e Stone Sour, chiama in causa a tal proposito la caccia alle streghe per eccellenza della storia americana: quella che portò ai terribili processi di Salem, sul finire del diciassettesimo secolo.
Tra il 1692 e il 1693, infatti, nell’omonima cittadina del Massachusetts centinaia di persone vennero accusate proprio di… stregoneria. Vennero individuati fino a trenta colpevoli, diciannove dei quali uccisi con impiccagione. Un uomo venne anche “pressato” a morte (avete capito bene), mentre almeno altri cinque morirono in prigione.
Il richiamo a questo evento storico serve, nelle parole di Taylor, a fare il paragone con una serie di accuse insensate e senza fondamento. “A questo punto, parli dei processi per stregoneria di Salem. Parli dell’America degli anni ’20, nella quale il Klu-Klux Klan era una forza politica” dice il cantante, aggiungendo un altro esempio significativo.
“Per me questo è il momento più pericoloso. Quando la folla decide che sei andato. Voglio dire, è come Cesare al Colosseo, per Dio. Intendo, il livello di censura che iniziamo a vedere… e non dico che non siano state dette certe cose che possano facilmente offendere la gente. Ma l’altro lato della medaglia è che non puoi neanche più fare una battuta“.
“Voglio dire, si rivoltano completamente contro di te. Non una punta di satira, non una punta di ironia, è semplicemente tutta rabbia sfogata. Se non possiamo [più] capire la differenza tra metafora e realtà, siamo davvero nei guai”. Il caso eclatante è quello di Eminem, tuttora sotto attacco di molti ragazzi della Gen Z, che si accaniscono contro di lui con l’hashtag #CancelEminem.