Anche la serata cover di Sanremo 2021 è andata. Ed è andata bene
La serata delle cover, la terza di Sanremo 2021, regala molti bei momenti, alcuni importanti e altri trascurabili. Tra ospiti, monologhi e sketch, ci sono problemi tecnici ma anche esibizioni furiosamente euforiche. Bugo con i Pinguini Tattici Nucleari, Extraliscio con Davide Toffolo e Peter Pichler, Fulminacci con Roy Paci e Valerio Lundini: questi sono solo alcuni dei nomi più forti.
Tra le cover particolarmente riuscita c’è quella di Splendido Splendente, per la quale La Rappresentante di Lista accoglie Donatella Rettore in persona. E Prisencolinensinainciusol, il famoso brano nonsense di Adriano Celentano, al quale un senso e anche molto importante viene conferito da una carismatica Madame.
Il resto della serata si colora soprattutto con l’ingresso di Achille Lauro, che presenta il suo terzo quadro in versione antica Grecia: “il pop”. L’Achille nazionale canta con Emma Marrone. C’è poi anche tempo, per fortuna, per parlare di teatro e indirettamente delle polemiche che ancora bersagliano la tenuta del Festival: la riapertura è auspicata quanto prima possibile.
Nel complesso la serata diverte, appassiona e coinvolge a più riprese. I cantanti si confrontano con la tradizione, alcuni in maniera inadeguata ma per la maggior parte con rispetto e importanza sempre bene espressi. Anche la gamma degli autori interpretati, da Tenco ai CCCP, restituisce l’immagine di un Sanremo che si può dire ormai riuscito.
Noemi feat. Neffa – Prima di Andare Via
Noemi porta sul palco per la prima cover un gigante della musica italiana degli ultimi vent’anni. La coppia ondeggia sulla canzone seguendo un bell’arrangiamento funky/R&B molto Philly sound anni ’70 che tiene bene fede all’originale. Peccato che la voce di Neffa sia troppo bassa rispetto a quella di Noemi ed entrambi siano leggermente fuori tempo.
Voto: 5
Fulminacci feat. Roy Paci e Valerio Lundini – Penso Positivo
La performance di questo eccezionale trio parte molto bene, con Fulminacci che canta e suona la batteria ottimamente a tempo. I tre iniziano quindi a giocare con la canzone, con l’accompagnamento incessante della tromba di Roy Paci e un veloce e spassoso monologo di Lundini. Verso finale: non “la fantasia”, ma “la pandemia”. Tutto bellissimo.
Francesco Renga feat. Casadilego – Una Ragione di Più
Moderno e “meno moderno” per Casadilego e Renga, che portano nel futuro un classico, accompagnato da un arrangiamento che si rinnova soprattutto nella ritmica. Purtroppo anche in questo caso le voci funzionano poco e rovinano un effetto che a livello di lirismo avrebbe potuto dare di più.
Voto: 6
Extraliscio feat. Davide Toffolo e Peter Pichler – Medley Rosamunda
La quarta performance viene introdotta come “balera” e in effetti lo diventa in fretta, trasformandosi presto in una polka frenetica e fuori controllo. La canzone è folle e invasa di musiche diverse, perdendosi in un medley di spendidi colori e accenti perfettamente esplosivi. Una delle esecuzioni più divertenti ed originali, specie sul finale, totalmente anarchico.
Voto: 10
Fasma feat. Nesli – La Fine
La performance di Fasma e Nesli è purtroppo in gran parte rovinata a causa di un problema con un microfono. Amadeus interviene ed interrompe l’esecuzione, che viene ripetuta dopo la pubblicità . Ma l’atmosfera è rovinata: la canzone arriva alla fine senza lasciare nulla, essendo partita del resto già male dalle premesse.
Bugo e i Pinguini Tattici Nucleari riprendono il classico di Lucio Battisti con un’esibizione gioiosa, visibilmente decisi più a divertirsi che a fare bella figura. Strategia che li vede vincenti, con una trovata scenica che mette in primo piano tamburi e percussioni e contribuisce alla leggerezza del tutto. Un buon esempio di come si dovrebbe fare musica a Sanremo.
Voto: 8
Francesca Michelin e Fedez – E Allora FelicitÃ
La performance di Michielin e Fedez si perde in un medley che mescola, un po’ prevedibilmente, tradizione e sperimentazione. I due sono nel loro elemento e reggono bene la peculiarità dell’esecuzione, ma in questo caso l’atipicità della stessa non fa troppo loro gioco. Insomma, un’esibizione impeccabile e fantasiosa, ma non davvero convincente.
Voto: 6
Irama feat. Francesco Guccini – Cirano
Irama si appoggia alla voce dello stesso Francesco Guccini per reinterpretare la sua classica Cirano, come per legittimare la sua stessa performance. Che, comunque, scivola via bene sul leggero folk cantautoriale che rende bene fede alla versione classica del brano. Irama fa il suo: niente di esplosivo, ma perfettamente adeguato.
I MÃ¥neskin si cimentano, assieme il protettore Agnelli, nientemento che con i CCCP – Fedeli Alla Linea, un nome decisamente imponente da portare a Sanremo. L’esecuzione riesce dove deve, con un buon rock alternativo che accompagna le sempre graffianti voci dei due vocalist in una cavalcata coinvolgente e convincente.
Voto: 9
Random feat. The Kolors – Ragazzo Fortunato
Random e The Kolors si scatenano con il classico di Jovanotti su una base funkeggiante a metà strada verso il rock. Mescolano anche Ciao Mamma, altro successo del Jova classico, esprimendo un bel po’ di energia entusiastica. Anche se la performance vocale di Random non è troppo a livello, il risultato finale è comunque buono.
Questa coppia si cimenta che il bellissimo brano di Bersani, un must, con un arrangiamento ammicante all’originale ma che anche per questo poco aggiunge in questa nuova versione. Per certi versi, con tutto il rispetto per l’esecuzione vocale di Willie Peyote, è un po’ come se Bersani ricantasse la canzone da solo per l’ennesima volta.
Voto: 6
Orietta Berti feat. Le Deva – Io Che Amo Solo Te
Orietta Berti sale ancora sul palco dall’alto della propria carriera pluri-decennale, conscia di non aver affatto bisogno di competere per prendersi il suo spazio. L’arrangiamento del classico di Sergio Endrigo è pulito e preciso, la voce di Orietta nazionale cade dove deve cadere e tutto si risolve in un trionfo di nostalgia.
Voto: 7
Gio Evan feat. The Voice Senior – Gli Anni
Gio Evan si affaccia all’intoccabile classico degli 883 con il buon sostegno delle potenti voci del featuring e la performance è regolare, non eccezionale. L’idea come al solito, dietro all’esibizione di Gio Evan, è di emozionare e di coinvolgere, ma ancora una volta rischia di risultare più che altro ridicolo.