Jean-Luc Godard: lo storico regista francese si ritira dal mondo del cinema

Uno dei più grandi registi di sempre abbandona il cinema

Godard
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Dopo decadi di cinema Jean-Luc Godard dice addio alla macchina da presa

“Finirò la mia vita nei film, sì la mia vita da regista, facendo due sceneggiature“. A dirlo è Jean-Luc Godard, uno degli autori di film più celebri di sempre. “Dopo di che, dirò: ‘Arrivederci cinema’” conferma il regista, che oggi ha novant’anni ed è attivo sulla scena cinematografica fin dal 1960.

Il suo ritiro, annunciato durante una lunga conversazione all’International Film Festival of Kerala, avverrà quindi in seguito alla realizzazione di questi due prossimi progetti. I quali, per inciso, arrivano in coda a circa quarantaquattro film, dei quali l’ultimo, Le Livre d’Image, risale al 2018.

Di tutte queste decadi di attività c’è da ricordare sicuramente il periodo iniziale di Godard. Come autore per i Cahiers du Cinéma di Parigi il regista fu, attorno alla fine degli anni ’50, tra i principali promotori della Nouvelle Vague francese. Il suo primo film, A Bout De Souffle (Fino all’ultimo respiro, in italiano), è considerato ancora oggi un manifesto del movimento.

Assieme a colleghi come François Truffaut, Claude Chabrol ed Éric Rohmer, Godard aiutò a ridefinire i limiti del cinema d’arte francese, prendendo a piene mani dalla tradizione “artigianale” di quello americano. La Nouvelle Vague si proponeva di aprire a contenuti “moderni” ed audaci, traendo però ispirazione dal lavoro di registi come Alfred Hitchcock ed Howard Hawks.

L’impronta di queste idee si ritrova in gran parte dei film classici del regista, i quali spesso non rinunciavano ad azione spasmodica unita a meta-linguaggio, i suoi famosi jump-cut ed un’alta concettualizzazione della trama. Film come Le Petit Soldat (1963), Les Carabiniers (1963), Alphaville (1965) e Pierrot le Fou (1965) rimangono tra i suoi gioielli.

Fonte: IndieWire