Sofia Coppola non può reggere i film tutti al maschile
“Non posso guardare film privi di personaggi femminili“. A dirlo è Sofia Coppola, celeberrima autrice e simbolo del cinema con regia femminile da vent’anni e più. Tra i suoi capolavori ricordiamo Lost in Translation (2003) e Il Giardino delle Vergini Suicide (1999).
La riflessione arriva durante una conversazione con Emerald Fennell, autrice, attrice, produttrice e regista giunta alla ribalta definitiva con il chiacchieratissimo Promising Young Woman. Il thriller è uno dei favoriti ai Golden Globe di quest’anno e vede la partecipazione di Margot Robbie.
Nel replicare alla Coppola, la Fennell si trova d’accordo: “Difficile, vero? Non posso più guardare film di uomini in impermeabile che parlano di cose serie“. Le due confrontano le loro esperienze in quanto autrici e registe di successo in un cinema ancora prevalentemente al maschile.
“Voglio dire, chi sono questi personaggi con i quali mi dovrei connettere?” chiede la Coppola, suggerendo che per una spettatrice molto spesso trame di film che girano soprattutto attorno agli uomini possono non coinvolgere affatto.
Del resto Sofia Coppola ha sempre lasciato molto spazio ai personaggi femmili nei suoi film e lo stesso ha fatto Emerald Fennell, anche e soprattutto nelle produzioni nelle quali è apparsa. Si può dire che le cose stiano lentamente cambiando, o è ancora presto?