Le 10 migliori interpretazioni di Kyle MacLachlan [LISTA]
Il 24 Febbraio si celebra la data fatidica: l'ingresso dell'Agente Cooper nella cittadina di Twin Peaks. Per celebrare l'occasione ecco la nostra Top Ten delle migliori interpretazioni di Kyle MacLachlan, attore feticcio di David Lynch, ma anche sorprendente interprete di altre serie di culto: Sex and the City, Desperate Housewives e How I Met Your Mother.
5. The Captain – How I Met Your Mother (2000-2014)
Al numero due di questa triade di personaggi, che rappresentano tre idee totalmente disfunzionali di maschio e di uomo, arriva quindi il più Creepy: il Capitano.
Dopo il Buono senza macchia e senza paura, l’Agente Cooper delle prime due stagioni di Twin Peaks, Kyle MacLachlan ha avuto il coraggio e la lungimiranza di centrare tre ruoli assolutamente iconici, radicalmente opposti, tra cui un vero e proprio Villain.
Trey di Sex and the City è lo stereotipo del buon partito, lo scapolo d’oro che nasconde dietro la facciata un bambino mai cresciuto, totalmente dipendente dalla propria madre, che saprà ribellarsi solo fuori tempo massimo, quando il matrimonio è ormai finito.
Il povero Trey, così umanamente inetto, incapace di dire una parola di conforto, in compenso è nulla, se comparato al personaggio che How I Met Your Mother, o meglio i suoi geniali sceneggiatori, hanno in serbo per il loro affezionatissimo pubblico.
How I Met Your Mother si affermerà tra le pochissime Sit-Com in grado di tenere testa ai nuovi standard, stabiliti proprio da HBO con Sex and the City. E non a caso sarà proprio Kyle MacLachlan a intervenire, presentando un personaggio che conquista al primo sguardo.
Lo sguardo folle di The Captain, il Capitano, sarà oggetto di svariate puntate e tante inestricabili vicissitudini. Ma tra gli antagonisti di Ted Mosby (Josh Radnor), resta indiscutibilmente il prediletto: il più folle, irresistibile, adorabile psicopatico.
Basta pensare a una sequenza profondamente metacinematografica. Il vecchio caro marito di Zoey (Jennifer Morrison), di cui Ted è innamoratissimo, ha già terrorizzato il gruppo di amici. E così Marshall (Jason Segel) si offre per analizzare minuziosamente con un cartonato il volto di quell’uomo.
Ogni quadrante, in verticale e in orizzontale, rivela come la mappa stessa del volto sia uno scenario di dissociazione psichica, emozioni contrastanti, amore odio e follia assoluta.
Quel volto così elastico, che può sorridere mentre con gli occhi lancia una equivocabile, sicura minaccia di morte, è ovviamente quello di un grandissimo attore. Il nostro Kyle, che interpretando il Capitano sembra essersi davvero, davvero divertito .
Il personaggio più tormentato, spezzato, tossico e oscuro che Kyle MacLachlan abbia mai interpretato, naturalmente fuori dall’immaginario lynchiano, è infine Orson Hodges, secondo marito di Bree Van De Kamp in Desperate Housewives.
Dalla terza alla ottava stagione della serie dedicata a I Misteri di Wisteria Kane (ora disponibile su Amazon Prime Video ma anche il nuovo canale Star di Disney+) il personaggio di Orson conscerà almeno quattro grandi rivoluzioni.
Presentato inizialmente come un dentista dal passato oscuro (che potrebbe perfino nascondere piccolissimi crimini penali, tipo assassinio, femminicidio, stalking, occultamento di cadavere e omicidio stradale) Orson rivelerà l’inaspettata natura opposta, quella di un marito profondamente innamorato.
Bree Van De Kamp, alias Marcia Cross, di contro, rivelerà proprio nella tormentata relazione con Orson l’apice della propria crudeltà: la sua quasi totale assenza d’empatia, la sua ossessione per l’apparenza alto-borghese, tanto cruciale che, pur di preservarla, la donna è sempre pronta a tutto.
Insieme, Orson e Bree orchestreranno ogni sorta di inganno, insabbieranno (letteralmente) la vita e la morte, una nascita un assassinio e un numero imprecisato di grandi o piccoli misfatti. Eppure, a tratti, il loro matrimonio saprà sistematicamente riprendere quota.
Continuerà a trasformarsi da un inferno di bugie e ricatti ad un piccolo interludio domestico di pace e amore, perfino quando Orson perderà l’uso delle gambe, perfino quando inizierà a tormentare sua moglie in ogni modo possibile, solo per impedirle di lasciarlo.
Agente Cooper a parte, si tratta forse della migliore interpretazione di Kyle MacLachlan. Per qualcuno la storia finirà male, molto male, ma non vogliamo certo togliervi il piacere di perdervi in queste oscure dinamiche.
E di questa triade di personaggi-icona, tutti simboli tragici e molto ironici di mascolinità tossica, anche “il caso” Desperate Housewives non fa eccezione. Senza questo Agente non si sarebbe infranto ogni record, scrivendo una nuova pagina di Storia del Cinema e dell’Audiovisivo in genere.
3/2/1. Agente Cooper – Dale Cooper – Doug Jones in Twin Peaks di David Lynch (1990-2018)
Le prime tre posizioni di questa classifica appartengono di diritto all’entità Agente Cooper, un personaggio che nell’immaginario collettivo sembra quasi coincidere con il suo attore, come fossero la stessa cosa, la stessa persona.
Curiosamente, come dimostra questa Top Ten, l’attore e l’uomo non c’entrano assolutamente nulla con l’FBI né Dale Cooper, anzi hanno saputo dare prova di un talento multiforme, capace di attraversare praticamente ogni genere conosciuto.
Cinema commerciale, blockbuster, serie dal successo interplanetario, cinema sperimentale e underground. Commedia brillante, dramma familiare, horror, thriller. Questa manciata di parole non basta neanche per descrivere tutte le anime di Kyle MacLachlan: banalmente, uno dei più grandi attori del mondo.
Il suo nome resta per noi praticamente impronunciabile, così tremendamente scozzese che forse nessuno, almeno in Italia, ha davvero imparato a memorizzarlo, scriverlo e scandirlo senza una apposita laurea in lingue anglo-americane.
Eppure, comunque vogliate chiamarlo, Egli con la terza stagione di Twin Peaks, detta Twin Peaks 3 o Twin Peaks – Il Ritorno, ha ormai dimostrato di saper compiere ogni sorta di trasformazione, fino a superare il limite della trasfigurazione mistica.
Non esistono semplicemente tre Cooper per tre differenti produzioni. L’Agente Cooper per la prima, rivoluzionaria stagione. Dale Cooper nella secondastagione, disconosciuta almeno in parte dallo stesso Lynch, che sa come rispondere alla provocazioni, ammettendo le derive commerciali del sequel.
Tra gli spin-off delle prime due stagioni esiste naturalmente Fuoco cammina con me, il lungometraggio che riprende e riavvolge ancora le fila del misterioso omicidio di Laura Palmer.
Poi nel biennio 2017-18 Mark Frost, David Lynch, Angelo Badalamenti e l’intero cast tecnico e artistico del “nuovo” Twin Peaks tornano clamorosamente in scena. Il cambio di paradigma innescato dalla prima stagione è ormai una realtà consolidata, i Telefilm si chiamo Serie, sono l’avanguardia dell’Audiovisivo.
Per intraprendere la nuova missione l’Agente Cooper dovrà ancora trasformarsi, con una terza identità che ne contiene nuove tre: Dale Cooper, il suo crudele Doppio (o Doppelgänger), erede del Male e del vecchio caro Killer Bob, e infine il povero Douglas Jones, detto Dougie.
Cosa possa nascondersi in queste identità e dimensioni parellele, non è certo materia che possa esaurirsi in poche righe. O meglio, è una oscura materia che si nega a qualunque tipo di analisi, elucubrazione critica e verbale, perché esiste essenzialmente nel Cinema, l’Immagine in movimento.
Quali altri attori ci vengono in mente che possano aver accettato, intrapreso e concluso una serie di missioni tanto ardite, così sistematicamente deliranti? Probabilmente, nessuno.
E a questo punto non ci resta che sperare in una ipotetica, quarta stagione di Twin Peaks. Mentre, naturalmente, attendiamo con ansia Tesla e le prossime prove di Kyle su grande schermo, convinti che saprà sempre come lasciare il segno.