Le 10 migliori interpretazioni di Kyle MacLachlan [LISTA]

Il 24 Febbraio si celebra la data fatidica: l'ingresso dell'Agente Cooper nella cittadina di Twin Peaks. Per celebrare l'occasione ecco la nostra Top Ten delle migliori interpretazioni di Kyle MacLachlan, attore feticcio di David Lynch, ma anche sorprendente interprete di altre serie di culto: Sex and the City, Desperate Housewives e How I Met Your Mother.

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9. Ray Manzarek – The Doors di Oliver Stone (1991)

The Doors OliverStone
Kyle MacLachlan è Ray Manzarek nel cult movie The Doors, firmato da Oliver Stone nel 1991

Nonostante Twin Peaks, ovvero un successo internazionale senza precedenti, l’industria del Cinema americano non è mai stata particolarmente aperta né generosa nei confronti di Kyle MacLachlan.

Esclusi naturalmente i film firmati con David Lynch, su grande schermo il nostro Kyle sembrava quasi sempre relegato a personaggi secondari. Anno dopo anno, le scritture sembravano sempre più difficili da trovare.

Certo, avrebbe comunque interpretato quei ruoli in chiave assolutamente brillante. Eppure, dopo la fine della seconda stagione di Twin Peaks, sono davvero pochi i film che rendono giustizia al suo talento sottile, eclettico, multiforme.

Un esempio classico potrebbe essere la parte di Ray Manzarek nel cult movie di Oliver Stone, The Doors. Il vero tastierista e co-fondatore dei Doors, scomparso nel 2013, ha forse sempre vissuto oscurato dall’ombra dell’amico Jim Morrison.

Un’ombra che si proietta ben oltre la fine della band. Il 3 Luglio 2021 saranno trascorsi esattamente 50 anni dalla morte di Jim Morrison. Eppure, se i dischi dei Doors continuano a vendere un milione di copie l’anno, l’apporto del pianista e compositore Manzarek resta cruciale.

Kyle MacLachlan nel 1991 recita al fianco di Val Kilmer nel primo biopic dedicato all’epopea di Jim Morrison, poeta americano e dio del Rock. Nel film il centro della scena resta sempre di Jim e Pamela, quell’amore leggendario, travolgente e deragliato.

Kyle MacLachlan nel film è quasi irriconoscibile, sepolto sotto parrucca, capelli, barba, basette occhiali oversize e golfini a collo alto, tutti elementi che anche nella realtà definivano il look di Psichedelico di Ray Manzarek.

Eppure, nonostante l’ingombro fisico di quelle protesi posticce e tutte le difficoltà di un ruolo marginale, Kyle riesce comunque a restituire integralmente la grazia, le intuizioni geniali, la stramba idea di spiritualità trascendentale che appartenevano realmente a Manzarek.

Soprattutto, la sua interpretazione restituisce l’amore profondo, l’ammirazione, il disperato istinto di protezione che il pianista provava per Jim Morrison. Racconta come abbia cercato di proteggere lui, il destino della band e perfino Pamela, interpretata da una Meg Ryan all’apice della carriera.

A distanza di qualche decennio, paradossalmente, la notorietà di Meg Ryan e Val Kilmer, icone Pop del cinema Hollywoodiano fine ’80 primi ’90, sembra decisamente offuscata. Al contrario, la stella di Kyle MacLachlan sa come rinnovare il suo splendore.

E forse, dopo la terza stagione di Twin Peaks, oltre la stessa filmografia di David Lynch, il Cinema americano è finalmente pronto a riservargli dei veri, autentici ruoli di primo piano.

8. Claudio – Hamlet 2000 di Michael Almereyda (2000)

Hamlet 2000
Kyle Maclachlan e Bill Murray nelle foto promozionali di Hamlet 2000

Il primo decennio duemila, almeno sul piano cinematografico, sarà per Kyle MacLachlan un momento avaro di soddisfazioni. Il nostro eroe, come abbiamo già detto più volte, riserverà le sue migliori interpretazioni all’Universo delle Serie TV.

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Di questa parte forse opaca della sua filmografia, comunque, è il caso di citare almeno un titolo. Naturalmente si tratta di un film insolito, curioso, lontano dall’essere perfetto, eppure unico ne suo genere.

Hamlet 2000 è infatti una riduzione dell’Amleto di William Shakespeare, aggiornato a New York, o meglio a Manhattan, per raccontare l’alba del Nuovo Millennio.

La parte del protagonista assoluto Amleto è affidata al giovane Ethan Hawke. Di contro, la funzione dell’antagonista, suo zio Claudio, usurpatore del trono, assassino del padre e sposo della madre, è brillantemente assolta da Kyle MacLachlan.

La dinamica di Amleto e Claudio, anche in questa controversa traduzione contemporanea, è tanto efficace che il regista Michael Almereyda deciderà di replicare lo stesso schema a venti anni di distanza, nel 2020.

Il risultato è Tesla: attesissimo biopic che ricostruisce la storica rivalità tra l’inventore Nikola Tesla e Thomas Edison, interpretato da MacLachlan, che già dal trailer sfodera il suo migliore sguardo feroce .

Non fosse per il Covid-19, avremmo già dovuto vedere anche in Italia la nuova performance di Kyle MacLachlan. E basandoci proprio sull’esperienza di Hamlet 2000, inseriamo di diritto Tesla tra i titoli più attesi del 2021.

7. Jeffrey Beaumont – Velluto blu di David Lynch (1986)

Velluto Blu
Kyle Maclachlan e Isabella Rossellini in Blue Velvet (Velluto blu) di David Lynch

L’incontro fatale tra l’attore e David Lynch, notoriamente, è datato 1984 e resta indissolubilmente legato all’esperienza film Dune.

Oggi, tocca al prode Timothée Chalamet confrontarsi con l’indimenticabile interpretazione, il personaggio-icona creato da Lynch e Kyle MacLachlan. Al momento, riguardo a questo attesissimo remake, esistono solo rumor, teaser e trailer per incendiare le nostre aspettative.

Nella Storia del Cinema, invece, resta la seconda prova di David Lynch e Kyle MacLachlan: Blue velvet, Velluto blu, dell’anno 1986. Il giovane studente di nome Jeffrey Beaumont è un essere a sé stante, e insieme la prova generale di Twin Peaks e l’Agente Cooper.

Nella sua innocenza, Lynch trova effettivamente il suo primo emissario, da spedire fisicamente in missione ai confini del desiderio, il sesso, la perversione. E nell’estrema contorsione umana che è lo spettacolo di Velluto blu, si nasconde forse l’intuizione.

La scintilla che genera progressivamente le dimensioni e l’intreccio di Twin Peaks. Ma il risultato è un autentico Cult Movie, immune al logorio del tempo. Un pezzo imprescindibile di Storia del Cinema americano, capace di esistere per sé stesso.

6. Trey Mac Dougal – Sex and the city (2000-2002)

CharlotteTrey
Le nozze di Charlotte Yorke e Trey Mac Dougal nella terza stagione di Sex and the City

La prima, eclatante incursione di Kyle MacLachlan nell’universo Serial dopo la fine della seconda stagione di Twin Peaks corrisponde al nome di Trey MacDougal. Ovvero, il primo marito di Charlotte, anima Upper East Side della serie HBO.

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Nell’intreccio di Sex and the City Charlotte si presenta inizialmente come la ragazza a caccia di marito. Dopo una sequela di delusioni, disavventure e passi falsi, ecco apparire finalmente il candidato ideale, che porta il volto dell’Agente Cooper.

Ora in effetti Kyle si mostra perfetto, impeccabile nella parte di un rampollo di buona famiglia: uno scapolo d’oro, provvisto di attico a Park Avenue. L’attore e il personaggio condividono finalmente il cognome che denuncia l’ascendenza scozzese.

Ma il dato stupefacente è come Kyle MacLachlan interpreti ora un’idiota totale, un ricco inetto, totalmente succube dell’ingombrante madre, Bunny MacDougal. L’intraprendente Charlotte saprà sospingere la suocera fuori dal suo matrimonio, e materialmente fuori dalla sua casa.

Grazie alle sue arti magiche riuscirà perfino a risolvere brillantemente i problemi d’impotenza del neo-sposo, che aveva fatalmente scordato di menzionare alla fidanzata tutta una serie di problematiche molto concrete, tra cui la sua difficoltà a “condurre le vele in porto”.

Questo improbabile principe azzurro 2.0 si rivelerà sempre più pessimo, più inetto, soprattutto nel momento clou, quando Charlotte non saprà fronteggiare il più inaspettato degli imprevisti.

La fanciulla ormai trentenne ha sposato il principe, il buon partito, l’ha reso funzionale, solo per scoprire che quella irreale idea di famiglia non potrà mai concretizzarsi, perché lei stessa non è in grado di generare un figlio.

In questa mesta fiaba alto-borghese, il personaggio di Charlotte troverà inaspettatamente il suo turning-point. Lei inizia un processo di trasformazione radicale, che cambierà anche la sua funzione nella serie. Ma anche Kyle MacLachlan non uscirà di scena prima di un ultimo, epocale plot-twist.

Fuori dal cliché dell’utile idiota – grazie alla genialità degli sceneggiatori di Sex and the city, combinata al talento ineffabile dell’interprete – il vecchio caro Trey resterà comunque un personaggio di culto. E il finale da favola arriverà proprio col divorzio.

Fallito il matrimonio, fallito l’uomo e il marito, Trey diventa incredibilmente una nuova specie di principe. Ovvero: il divorziato dei sogni. Con un incredibile colpo di coda il personaggio annulla il cliché del divorzio bestiale, del maschio vendicativo, incapace di accettare la separazione.

Tutto con una semplice, geniale battuta dall’aldilà, recitata al telefono, mentre l’inconfondibile voce baritonale di Kyle MacLachlan risuona nel bel mezzo di studio legale: “Charlotte è stata una moglie eccezionale. Datele quello che vuole.”