L’organizzazione di Greta Thunberg parodizza l’idea dei futuri viaggi su Marte
In qualche modo, l’idea di un futuro viaggio su Marte e della conquista del pianeta rosso da parte degli esseri umani è sempre parsa naturale a tutti noi. Non solo per via degli scenari fantascientifici dei quali si è alimentata la nostra immaginazione, ma anche con il progresso di tecnologie sempre più all’avanguardia che rendono il traguardo finalmente visibile.
Parliamo naturalmente di Elon Musk e di SpaceX, la sua agenzia spaziale, con la quale l’imprenditore conta di portare l’uomo su Marte entro la metà del decennio. C’è però chi guarda a questa prospettiva con scetticismo e aperto cinismo: parliamo del movimento Fridays for Future, che fa capo a Greta Thunberg.
Non è ben chiaro di chi sia stata l’idea, se della stessa Greta o dei suoi collaboratori: fatto sta che il movimento ambientalista ha reso disponibile (qui sotto) un video satirico che intende parodiare la prospettiva stessa del viaggio spaziale. Lo scopo, nelle loro intenzioni, sarebbe dimostrarne l’inutilità .
“Dopo cinque milioni di anni di esistenza umana sulla Terra, è tempo di cambiare” ci dice una voce over. Nel mentre scorrono le immagini della partenza di una missione verso il pianeta rosso. “Marte. 56 milioni di miglia quadrate di terra vergine, panorami mozzafiato e viste incredibili”.
“E per il 99% che resterà sulla Terra…”
“Marte, un pianeta incontaminato, un nuovo mondo dove possiamo ricominciare. Marte offre la libertà suprema. Libertà di intraprendere una nuova via per gli umani, libertà di creare un nuovo stile di vita, libertà di cambiare per sempre la storia dell’umanità ”.
“Trascorrerai il resto dei tuoi anni sulla Terra? O sarai un pioniere?” conclude il video, mostrando immagini di colonizzazione e di conquista del pianeta. Per finire, a smentire il senso del tutto, interviene una breve caption: “E per il 99% [di quelli] che resteranno sulla Terra, meglio aggiustare il cambiamento climatico”.
A parte il fatto che il video sembri suggerire che la colonizzazione di Marte sia una via di fuga dal problema del global warming (cosa che non è), c’è il fatto che è realizzato talmente bene da annullare la forza del messaggio. Di fatto, a guardarlo, viene voglia davvero di diventare dei “pionieri”, in fila dietro a Elon Musk per colonizzare il terzo pianeta del Sistema Solare.
Un’iniziativa quindi forse controproducente, che finisce paradossalmente con l’essere più uno spot a favore dell’impresa che un messaggio di sensibilizzazione per quanto riguarda ciò che rimane da fare qui sulla Terra. E in ogni caso: nulla vieta di colonizzare Marte e di cercare di risolvere il global warming allo stesso tempo. Una cosa non esclude l’altra, anzi.