Vanishing at the Cecil Hotel: il documentario Netflix toglie il sonno

Per chi fosse in cerca di nuovi traumi

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Credits: Netflix / YouTube
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Vanishing at the Cecil Hotel ha traumatizzato più di uno spettatore

Vanishing at the Cecil Hotel è un nuovo fenomeno Netflix che sta coinvolgendo (e sconvolgendo) una marea di spettatori, i quali stanno invadendo la rete con commenti su quanto sia disturbante e inquietante. La serie si concentra sull’omonimo hotel di Los Angeles, scenario di numerose morti e suicidi tra gli anni ’30 e gli anni ’60.

Della visione del documentario, uno spettatore ha detto: “Sono rimasto alzato fino a tarda notte e ho deciso di guardare il primo episodio di Cecil Hotel e non sono più riuscito a dormire poi perché ero iper-cosciente dei rumori attorno a me alle 3 di notte“. Effetto Paranormal Activity, insomma.

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Mentre i casi da affrontare per quanto riguarda l’hotel sarebbero tanti (compreso quello del serial killer Richard Ramirez, che vi è rimasto per mesi negli anni ’80), il documentario si sofferma in particolare su uno di questi. Parliamo della studentessa canadese Elisa Lam, di 21 anni, scomparsa anch’ella durante la sua permanenza al Cecil.

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Il corpo della ragazza è stato ritrovato un mese dopo in un serbatoio d’acqua sul tetto dell’hotel, ma quello che più ha disturbato l’audience sono state le riprese delle telecamere a circuito chiuso. Nel filmato trasmesso da Netflix, si può vedere la ragazza compiere gesti confusi ed erratici, mentre entra ed esce dall’ascensore più volte.

Questo filmato è finito online ed è diventato virale qualche anno fa (la morte della Lam risale al 2013), ragion per cui la scelta di Netflix di concentrarsi attorno ad esso è ragionata. Detto questo, se proprio anche voi avete voglia di restare svegli la notte, vi consigliamo di darci subito un’occhiata.

Fonte: LAD Bible