Altre dichiarazioni shock contro Marilyn Manson, stavolta da parte di miss Phoebe Bridgers
Phoebe Bridgers spara a zero su Marilyn Manson, raccontando in un tweet la sua propria esperienza con il cantante, in coda alle numerose tesimonianze negative che stanno arrivando da più parti. Non si sa a quando risalga l’aneddoto da lei richiamato, ma è sufficientemente esplicito da far venire i brividi.
“Sono andata a casa di Marilyn Manson quand’ero teenager con alcuni amici” racconta l’apprezzata cantautrice diPunisher. “Ero una grande fan. Lui ha parlato [in quell’occasione] di una stanza nella sua casa, chiamandola la ‘stanza dello stupro’. Pensavo fosse solo un orribile humor da compagnone”.
The label knew, management knew, the band knew. Distancing themselves now, pretending to be shocked and horrified is fucking pathetic.
“Ho smesso di essere una fan” prosegue la cantante, dando ad intendere che lo “scherzo” non doveva poi troppo essere tale, almeno per quel che ne ha tratto lei. “Sto dalla parte di tutte coloro che si sono fatte avanti”. L’elenco comprende per ora diverse donne, tra le quali Evan Rachel Wood e Jenna Jameson.
“L’etichetta [discografica] sapeva, il management sapeva, la band sapeva. Prendere le distanze adesso, far finta di essere scioccati ed orripilati, è fott*tamente patetico” aggiunge poi la Bridgers. La casa discografica ha abbandonato Manson subito dopo l’esplosione del caso e l’ex-chitarrista Wes Borland si è detto testimone di diversi comportamenti sregolati del Reverendo.