Probabilmente il peggiore negli intenti e nella riuscita per ciò che concerne il capitolo zombie. Ambientato in un futuro post apocalittico, la Terra è dominata da umani senza umanità e morti viventi. Un mix confuso di cliché per un Romero ben poco ispirato dove la critica socio-politica, che è sempre stata molto a cuore al regista, è fin troppo spiattellata senza ulteriori discussioni.
Knightrider – I Cavalieri, 1981
Definito da molti come il film più ambizioso di Romero, Knightrider è una rilettura della più classica leggenda britannica, quella dei cavalieri della tavola rotonda. Esperimento a dir poco interessante seppur con qualche problema di sceneggiatura. Ma non per questo poco divertente e soprattutto coraggioso nel voler coniugare l’epica classica al periodo degli hippy.
Survival Of The Dead – L’Isola Dei Morti Viventi, 2009
Sesto capitolo della saga sugli zombie nonché ultimo film firmato George Romero. Datato 2009, fu presentato in concorso anche al Festival di Venezia di quell’anno. L’ispirazione al western Il Grande Paese e molto chiara nonché audace come scelta. Uno scontro tra esseri umani con gli zombie sullo sfondo pronti a far collassare quel fragile equilibrio che le società rinate hanno difficoltà a mantenere.
Film dalla struttura episodica dove Romero spazia su vari sottogeneri dell’horror, ispirandosi ai racconti dell’omonima collana a fumetti. E forse è ben lecito supporre che se George Romero ha iniziato a fare il regista è anche grazie a questa iconica collana di cui l’autore era un grande appassionato. Cinque film che vedono l’ampia collaborazione alla scrittura di un altro maestro dell’horror, Stephen King.