Steven Spielberg, lettera d’amore al cinema: “L’arte ci rende una comunità”

In una lunga e accorata lettera scritta su Empire, Steven Spielberg ha rimarcato il senso di comunità che proviene dall'andare al cinema

Steven Spielberg
Credits: Flickr / Gage Skidmore
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Steven Spielberg, su Empire, ha scritto una lunga e accorata lettera d’amore al cinema, inteso come luogo di comunità Il cineasta, premio Oscar per Schindler’s List e per Salvate il Soldato Ryan è infatti convinto che appena sarà possibile la gente si riverserà nelle sale. Ecco il testo completo:

La Lettera di Steven Spielberg

Nell’attuale crisi sanitaria, in cui le sale cinematografiche sono chiuse o la partecipazione è drasticamente limitata a causa della pandemia globale, ho ancora la speranza che sfiora la certezza che quando sarà al sicuro, il pubblico tornerà al cinema. Mi sono sempre dedicato alla nostra comunità che va al cinema, il che significa un sentimento di amicizia con gli altri che hanno lasciato le loro case e sono seduti con noi. In un cinema guardi film con gli altri significativi della tua vita, ma anche in compagnia di estranei. Questa è la magia che sperimentiamo quando usciamo per vedere un film, uno spettacolo teatrale, un concerto.

Non sappiamo chi siano tutte queste persone sedute intorno a noi, ma quando l’esperienza ci fa ridere, piangere, rallegrare o contemplare, e poi quando le luci si accendono e noi lasciamo i nostri posti, le persone con cui ci dirigiamo nel mondo reale non si sentono più dei perfetti estranei. Siamo diventati una comunità, simili nel cuore e nello spirito, o comunque allo stesso modo nell’aver condiviso per un paio d’ore un’esperienza potente. 

Quel breve intervallo in un teatro non cancella le molte cose che ci dividono: razza o classe o credo o genere o politica. Ma il nostro paese e il nostro mondo si sentono meno divisi, meno fratturati, dopo che una congregazione di sconosciuti ha riso, pianto, si è alzata di scatto insieme, tutto allo stesso tempo. L’arte ci chiede di essere consapevoli del particolare e dell’universale, entrambi contemporaneamente. Ed è per questo che, di tutte le cose che hanno il potenziale per unirci, nessuna è più potente dell’esperienza comune delle arti.

Che ne pensate di questa bellissima lettera di Steven Spielberg?

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