I cinema come strutture per ospitare le vaccinazioni. La proposta parte da UCI Cinema, una delle più grandi catene multisala a livello internazionale, ma era già stata avanzata mesi fa dalla virologa Ilaria Capua. I cosiddetti “cinevax” potrebbero diventare quindi realtà, dopotutto.
E avrebbe senso, considerato che solo in Italia UCI possiede 42 multiplex per un totale di 433 sale di grandezza variabile. Luoghi spaziosi, nei quali sarebbe possibile mantenere distanziamento e ordine (cosa che del resto già si faceva prima della chiusura rinnovata in ottobre) e somministrare i vaccini in sicurezza.
Si ricorda che l’estate scorsa le sale (non solo quelle UCI) erano state riaperte: “Con tutti gli sforzi necessari per implementare le misure di sicurezza, come il controllo dei flussi di accesso e di uscita per evitare assembramenti, il distanziamento sociale sia negli spazi comuni che negli auditorium, la presenza di dispenser di gel sanificante”.
“Inoltre, le strutture possono essere adattate alle eventuali altre necessità specifiche che il processo di vaccinazione richiede” dice UCI, aggiungendo che la diffusione dei cinema sull’intero tetrritorio nazionale “Potrebbe sostenere la maggior parte delle regioni. Tutti i cinema UCI sono ben collegati con i trasporti pubblici e sono dotati di aree di parcheggio”.
Insomma, l’idea sembra buona e questo è di certo un momento nel quale di buone idee non bisogna farne mancare. Anche perché il cinema, specie per quanto riguarda la presenza in sala, è uno dei settori più gravemente colpiti dalle misure messe in atto contro il virus. Chissà che questo aiuto di UCI non contribuisca a cambiare notevolmente la situazione.