Per Amadeus non si discute: Sanremo 2021 va fatto a marzo, o niente
La data prevista per il Festival di Sanremo 2021 si avvicina, ma molti hanno dubbi sulle misure di sicurezza previste e sull’effettiva fattibilità dell’evento. Il virus è ancora lungi dall’essere sconfitto, le vaccinazioni sono appena iniziate e nulla garantisce che di qui a marzo la situazione sarà significativamente migliorata.
Ma, in un intervista al Corriere della Sera, il conduttore e direttore artistico del Festival non vuole sentire ragioni: “Se lo posticipi a maggio non è Sanremo, ma il Festivalbar. E poi chi ci dice che a maggio avremo lasciato le mascherine e potremo abbracciarci tranquillamente?” chiede Amadeus.
“Se così fosse firmerei subito, ma a maggio probabilmente saremo più o meno nella stessa situazione. Quindi spostarlo per trovarsi con gli stessi problemi non avrebbe senso. Chiarisco una cosa: non vorrei che sembrasse che mi sono intestardito a fare Sanremo a tutti i costi” chiarisce poi il conduttore.
“Lo devo volere la Rai, la discografia e la città di Sanremo. Lo dobbiamo volere tutti: o siamo compatti e lavoriamo per farlo al meglio oppure ci rivediamo nel 2022“. Niente mezze misure, quindi. Altrove nell’intervista, Amadeus parla delle misure adottate per far sì che il Festival si svolga in sicurezza.
“Pensiamo a figure contrattualizzate che sono parte integrante dello spettacolo nel rispetto del Dpcm. Con le giuste distanze possiamo arrivare a 380 persone in platea, mentre la galleria sarà ovviamente chiusa“. Questo particolare il conduttore lo aveva già chiarito: Sanremo senza il pubblico non esiste.