È ormai assodato che adattare una qualsiasi opera letteraria di Stephen King sia un’impresa non da poco. Così come è altrettanto assodato che questi adattamenti siano quasi sempre un flop su tutti i fronti, ancor più in ottica seriale. Insomma, il rischio che anche The Stand(o L’Ombra dello Scorpione) si potesse presentare come l’ennesimo buco nell’acqua era molto alto.
Grazie a Starzplay, piattaforma che detiene gli episodi in esclusiva, abbiamo potuto vedere la prima metà di questa attesissima serie.
Ora non ci resta che aspettare il gran finaleriscritto appositamente da Stephen King. per questa produzione, fattore, questo, che dovrebbe far capitolare anche il più scettico detrattore degli adattamenti seriali.
Come detto nell’introduzione, quando si parla di adattamenti e Stephen King,il timore regna sovrano fra i fan. Non tanto per una questione legata alla paura, di cui King è maestro incontrastato negli scaffali delle librerie, quanto per lo storico di opere audiovisive tratte dalle opere del maestro, molto spesso giudicate non all’altezza.
Giunti alla prima parte di questo reboot di The Stand, possiamo già tirare le somme e sbilanciarci su quanto appena visto. Fortunatamente, ci troviamo lontano dai pessimi lidi della sua omonima anni Novanta. Seppur senza i Blue Oyster Cult iniziali ad accompagnare i macabri long take sul mondo desolato, la serie firmata CBS sfrutta inconsapevolmente e suo malgrado una paura attuale, quella della pandemia da Covid.
I piani temporali si alternano in continuazione (talvolta con eccessiva confusione), introducendo mano a mano tutti i personaggi, mostrandoceli da ogni punto di vista. Nessuno è mai completamente innocente. Immuni dal virus ma non certo dal peccato, seppur di buon animo. Tutti potenziali discepoli di Randall Flagg, interpretato da un perfetto Alexander Skarsgard, ma anche di Mamma Abigail, una brava Whoopi Goldberg.
L’eterna lotta tra il bene e il male, carica dei più classici simbolismi. L’una in una verde cittadina dove ogni abitante è dedito alla cooperazione, l’altro in una Las Vegas, città del peccato per antonomasia, che incarna perfettamente l’idea del post-apocalittico con qualche diluizione sci-fi e cyberpunk molto audace.
La vera perla di questa prima parte però la troviamo sicuramente all’inizio della puntata d’esordio. Passa appena qualche minuto ed ecco che una semplice conversazione tra superstiti riesce a catturare la nostra attenzione. Nulla di utile ai fini della trama, anzi. Un semplice scambio di battute che ci trascina sin da subito in un realismo inaspettato.
Ci si chiede se anche The Rock, Dwayne Johnson, sia sopravvissuto al virus. Il tutto mentre spulciano una videoteca in una casa abbandonata dove spiccano vari titoli come Skyscraper o la serie Heroes. Al resto, ci pensa la cronaca di quest’ultimo anno, insieme al virus del Progetto Azzurro.
Guardare The Stand oggi può non essere cosa facile. Tutti noi siamo inevitabilmente influenzati dalla realtà quotidiana, fatta di virus e distanziamento. E guardare agli eventi narrati dalle varie linee temporali, accomunate tutte dall’epidemia, porta lo spettatore a guardare ciò che sembrava impossibile come più semplicemente improbabile.
Forse non passerà alla storia come altre serie televisive ma riesce sicuramente a colpire nel segno, portando alle massime e, soprattutto, ipotetiche conseguenze la realtà in cui viviamo, creando scenari terrificanti. Un mondo devastato da un virus e diviso nettamente tra male e bene, pronto alla guerra per avere la pace, a sovrastare l’altro per poter sopravvivere.
In altre parole, ci troviamo di fronte ad un prodotto intriso di inconsapevole potenziale. Quasi involontariamente, The Stand riesce a far confluire l’irreale nel reale tangibile, quello che stiamo vivendo ogni giorno, solleticando la sensibilità dello spettatore. Chiaro è che la risposta a tali tematiche sarà del tutto soggettiva, ma è innegabile che per tutta la durata di ogni puntata, il contesto apocalittico-pandemico la fa inevitabilmente da padrone.
Non resta che attendere il gran finale per vedere se The Stand riuscirà ad imporsi con una certa fermezza. La carne al fuoco è tanta ed è evidente come, almeno per il momento, Josh Boone abbia incontrato non poche difficoltà nell’adattare il libro di King. Difficoltà fisiologiche, vista la mole della storia scritta dal Re.
Scheda Tecnica
Lingua Originale
Inglese
Casa di Produzione
CBS Studios
Anno
2020
Durata Episodi
53-65 minuti
Episodi
6
Genere
Horror, Avventura, Dramma, Fantasy, Thriller
Showrunner
Joshn Boone, Benjamin Cavell
Il Cast
Whoopi Goldberg: Mamma Abigail
Alexander Skarsgard: Randall Flagg
James Marsden: Stu Redman
Amber Heard: Nadine Cross
Il Trailer
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