Harry Potter: J.K. Rowling avrebbe voluto uccidere Arthur Weasley

Arthur Weasley sarebbe potuto finire molto male...

Weasley
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Papà Weasley inizialmente avrebbe dovuto fare una brutta fine

Arthur Weasley, il padre dell’omonima famiglia di maghi nella saga di Harry Potter, non è uno dei personaggi principali della storia. Alleato di Harry e dell’Ordine della Fenice contro Voldemort e le forze del male, il mite ma tenace mago ha comunque i suoi momento importanti.

L’autrice della saga, J. K. Rowling, aveva pianificato di uccidere il personaggio con lo svolgersi delle vicende, salvo poi cambiare idea. Ciò sarebbe potuto succedere ne L’Ordine della Fenice, il quinto libro; e anche ne I Doni della Morte, il settimo e ultimo romanzo della serie.

Nel quinto, come sapranno bene i Potterhead più pronti, Arthur Weasley, viene ferito quasi mortalmente dal serpente Nagini mentre fa la guardia alla famosa Profezia, al Ministero della Magia. La sua morte doveva acuire il senso di colpa di Harry, nella sua convinzione, ignaro del legame particolare con la mente di Voldemort, di essere stato “lui” a perpretare l’attacco.

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Nel settimo libro (e quindi negli ultimi due film), poi, Arthur rischia seriamente di finire tra i morti della Battaglia di Hogwarts. La sorte invece tocca al figlio Fred e ad altri personaggi “minori”, come Lupin e Tonks. Ma perchè la Rowling risparmia la vita al padre di famiglia Weasley?

L’autrice spiega che, durante gli eventi del quinto libro, uccidere Arthur avrebbe potuto avere un effetto fin troppo deleterio su Ron, il figlio co-protagonista e miglior amico di Harry. Nelle vicende viene eserciatata già una notevole pressione psicologica su Harry e portare anche Ron a un punto di rottura sarebbe stato troppo.

Fonte: Screen Rant

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