Perché Astro’s Playroom è ancora il miglior gioco next-gen
É un’esperienza nuova al servizio di un gameplay vario e cristallino che risveglia quella voglia di trovare tutti i collectibles anche nei meno avvezzi.
Chi avrebbe potuto mai immaginare che, a distanza di tre mesi dall’inizio di questa next-gen, Astro’s Playroom sarebbe stata ancora l’esperienza più interessante e innovativa di questa nuova generazione? La piccola gemma di ASOBI Team è infatti tutt’altro che una semplice tech demo. Come nel caso di Astro Bot Rescue Mission su PSVR, siamo davanti ad un gioco che offre platforming di altissimo livello ricco di creatività, secondo solo alle migliori produzioni Nintendo (infatti l’abbiamo anche candidato nei nostri Scimmia Awards). Questo non basterebbe però per essere l’esperienza next-gen più significativa ad oggi, proviamo quindi a fare un passo indietro e a considerare una visione d’insieme della situazione.
Una nuova generazione tra luci e ombre
Il lancio di Playstation 5 e Xbox Series X|S nel corso del 2020 era tutt’altro che scontato. Lo sforzo di produzione e quello logistico per rilasciare questi nuovi hardware nel bel mezzo della pandemia mondiale è stato mastodontico, sebbene non sufficiente a soddisfare la domanda. Le difficoltà legate allo sviluppo dei giochi non sono state da meno, pensate a Cyberpunk 2077 e ai tanti rinvii che ci accompagnano da mesi, a partire da Halo Infinite che avrebbe dovuto essere la punta di diamante per le nuove Xbox.
Dobbiamo riconoscere che, nonostante tutto, le console lanciate da Sony e Microsoft hanno un grande potenziale, che però rimane perlopiù inespresso. Certo, di giochi ce ne sono e sarebbe sbagliato affermare il contrario, ma si tratta quasi interamente di giochi multipiattaforma o cross-gen che ci permettono solo in parte di sfruttare le capacità next-gen.
Ogni generazione ha fatto un po’ storia a sé, ma anche nel passaggio PS3/360 a PS4/One i giochi cross-gen sono stati molti, come per esempio gli immancabili titoli Ubisoft. Questa volta abbiamo anche la fortuna di avere upgrade gratuiti, aggiornamenti con prestazioni migliorate e via dicendo. A conti fatti però, è la prima volta che una generazione viene lanciata con solo una manciata di esclusive.
Perché allora Astro’s Playroom? Per la capacità del gioco di unire alcuni degli aspetti più interessanti della next-gen, come i caricamenti fulminei e le funzionalità del DualSense, con grande game design e creatività. Intendiamoci, il ray tracing in Spider-Man: Miles Morales può lasciare a bocca aperta e la sontuosità grafica di Demon’s Souls è indiscussa. Entrambi i giochi tuttavia reinterpretano o perfezionano qualcosa di già visto.
In Astro’s Playroom invece possiamo capire su che superficie stiamo camminando grazie al feedback aptico. Grazie ai grilletti adattivi, diversi oggetti oppongono resistenze differenti. É un’esperienza nuova al servizio di un gameplay vario e cristallino che risveglia quella voglia di trovare tutti i collectibles anche nei meno avvezzi. Ogni livello propone qualcosa di diverso, distillando nelle 5/6 ore che servono per completarlo quello che purtroppo in altre produzioni troviamo diluito: il divertimento.
Ottimisti per il futuro
Le novità introdotte dal DualSense, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non sono delle trovate futili come il motion gaming di Kinect o l’effetto 3D del Nintendo 3DS. Il feedback aptico e i grilletti adattivi sono semmai assimilabili a quelle piccole/grandi rivoluzioni che poi entrano a far parte della normalità, di cui non ci stupiremo più proprio perché presenti in modo trasversale, un po’ come oggi lo sono le leve analogiche o lo stesso force feedback. Ecco quindi perché Astro’s Playroom svetta ancora sul resto dell’offerta next-gen: ci ha dato un assaggio del futuro. Anche Phil Spencer, capo di Xbox, si è detto sorpreso dal controller Sony e non ci stupiremmo se prossimamente dovesse uscire una versione del pad Microsoft con queste funzionalità.
In ogni caso, la potenza della nuova architettura di PS5 e Series X è ancora tutta da sfruttare e, almeno per quanto riguarda il videogioco su console, possiamo guardare ai prossimi mesi e anni con ottimismo.