Tutti i Film di Rob Zombie dal peggiore al migliore: la Classifica [LISTA]

La nostra classifica dedicata al grandissimo Rob Zombie, regista spesso discusso e drammaticamente sottovalutato. Ecco 8 validi motivi per riscoprirlo immediatamente!

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4) La Casa dei 1000 Corpi, 2003

la casa dei 1000 corpi

House of 1000 Corpses è tecnicamente il primo film scritto e diretto da Rob Zombie, già padre spirituale, frontman e fondatore della formazione industrial metal White Zombie. Eppure, in sostanza, saprà affermarsi in modo lento e inesorabile come un piccolo, mostruoso fenomeno.

Girato nell’anno 2000, inizialmente prodotto da Universal, troverà una vera distribuzione solo nel 2003. E non a caso, ad accettare la sfida sarà Lionsgate Entertainment, realtà indipendente che dal 1991 (anno di The Doors di Oliver Stone) ha saputo riscrivere il corso della Storia del Cinema statunitense.

L’intuizione, almeno negli States, sarà ripagata con grande sdegno critico e un’eccellente risposta del pubblico. Ma è solo l’inizio di una strana storia d’amore.
La prima incursione di Rob Zombie nel Cinema miete vittime in tutto il mondo. E ancora oggi, questo incomparabile pastiche post-moderno resta un Cult irriducibile, capace di ricombinare un’orda di miti, maschere e icone Horror.

Guardati in giro, c’è qualcosa che mi può sorprendere?” domanda il Capitano Spaulding (Sid Haig) ai suoi quattro ingenui avventori: una doppia coppia di giovani incautamente in cerca di forti emozioni per la notte di Halloween.

Siamo in Texas, nel 1977, e dietro la maschera del Clown c’è un intero “Gruppo di famiglia in un interno”. Oltre il tunnel della Casa degli Orrori c’è infatti il patriarca della Famiglia Firefly, composito ensamble di allegri fattori. Nel silenzio assordante della prateria, madre fratelli e sorelle si dilettano da tempo coi più svariati passatempi. Spettacoli di canto e ballo, rapimento e tortura, incesto e stupro, assassinii efferati, lenti e dolorosi.

Forse è solo il primo capitolo di una trilogia controversa. Un’opera prima caotica, perfino irrisolta. O forse, si tratta del primo autentico “squarcio di America secondo Rob Zombie”, cineasta ineffabile che riserverà molte sorprese a venire

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3) Halloween 2, 2009

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Dopo il remake del primo Halloween, Rob Zombie prosegue (seppur con iniziale riluttanza) a guardare al “suo” Michael Myers. Se già nel primo film aveva iniziato ad abbandonare la strada battuta da John Carpenter, con questo sequel, lo spietato omicida diventa una creatura analoga ma non uguale a quella carpenteriana, sfornando uno slasher che si getta in momenti onirici altissimi.

Una rilettura dell’icona Myers con lo stile autentico e violento di Zombie, al punto che nella versione director’s cut del film, il killer mascherato parlerà per la prima volta, dicendo solamente “Muori”.

Uno strappo alle rigide regole scritte nel 1978 che farà storcere il naso anche allo stesso Carpenter. Un film che decide quindi di distaccarsi dall’originale ribaltando ogni lettura del passato e continuando a guardare dentro la folle mente di Michael Myers, seguendolo passo passo nella sua folle crescita. Perché in fin dei conti, come insegnano La Casa dei 1000 Corpi e La Casa del Diavolo, l’antieroe è tutto per Rob Zombie.

2) La Casa del Diavolo, 2005

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Dopo il successo dei 1000 Corpi, Rob Zombie presenta nel 2005 il sequel The Devil’s Rejects: La Casa del Diavolo. Una traduzione più fedele del titolo avrebbe effettivamente eliminato “l’elemento casa” in favore dei Reietti del Diavolo. I membri della Famiglia Firefly iniziano infatti a cadere, tratti in arresto oppure uccisi dalla polizia.

Il secondo capitolo della trilogia segna così il passaggio tra due miti americani: la casa degli orrori e il road movie, immancabilmente rivisitato in chiave pantagruelica. A prendere le redini dello script è lo Sceriffo Wydell, volto dell’ordine costituito, non meno feroce dei fuggitivi. Di contro, i reduci Firefly in fuga trasformano il viaggio di formazione in una nuova esplosione di ultraviolenza, salvo poi rovesciare le carte, reinventandosi in una disperata, indomita lotta per la sopravvivenza.

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Un finale epico, per quanto aperto, consegnerà i nostri Eroi alla Storia. Almeno, fino al 2019, quando Rob Zombie deciderà di chiudere i conti presentando 3 From Hell.

1) Le Streghe di Salem, 2012

le streghe di salem Blumhouse

Probabilmente il film che ha segnato (in negativo) la carriera di Rob Zombie mettendo un punto quasi definitivo. Le Streghe Di Salem rappresenta un altissimo momento di cinema horror, ben lontano dai classici stilemi commerciali ai quali siamo abituati. E per certi aspetti, anche ben lontano dal cinema a cui Zombie ci aveva abituato con i suoi Reietti e con i remake di Halloween.

Ispirandosi al famigerato processo di Salem, il regista guarda ad un male che si insinua nel mondo reale attraverso una storia di vendetta che culminerà in un delirio tanto onirico quanto blasfemo, aprendo le porte ad un vero e proprio trionfo.

L’intera sequenza finale si inserisce in un contesto completamente extra diegetico ipnotizzando lo spettatore e accompagnandolo alla vittoria del male sul mondo. Scordatevi il sangue, scordatevi i jumpscare. Abbandonatevi ad uno dei suoi film più metaforici e pregni di sottotesti legati a dipendenze e pregiudizi.

Articolo a cura di Lorenzo Pietroletti e Marta Zoe Poretti

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