Georges e Anne sono una coppia di insegnanti di musica ottantenni ormai in pensione. Ogni tanto viene a trovarli la loro unica figlia Eve, musicista. Purtroppo un giorno un ictus colpisce Anne, lasciandola profondamente colpita. Georges deve ora prendersi cura della donna, non più in grado di provvedere autonomamente a se stessa. Decide perciò di assumere un’infermiera che lo assista. La malattia di Anne giorno dopo giorno riempie la vita di Georges di sofferenza, rimpianto e malinconia, che lo condurrà verso scelte devastanti…
Haneke ci avvolge in un rapporto colmo sia d’amore che di dolore. L’inesorabile scorrere della vita, a cui nessuno può porre rimedio, a volte sa essere crudele. Così la vita tranquilla di Anne e Georges si trasforma lentamente in sofferenza e tristezza. Ma tutto questo è anche un’espressione dell’amore vero, del sentimento forte che tenta di sopperire ad ogni avversità . Amour ha vinto sia l’Oscar al miglior film straniero che la Palma d’oro al Festival di Cannes.
Siamo in un piccolo paese del Veneto, Concadalbero, quando la noiosa routine viene rotta dall’arrivo della nuova maestra Mara. Intanto il giovane Giovanni sta pensando di diventare giornalista, e inizia a collaborare con un giornale locale. Mara è un splendida ragazza e ottiene, senza volerlo, le attenzioni di tutti gli uomini del paese. Tra questi la colpisce Hassan, un meccanico tunisino che vive lì da anni. La giusta distanza è un ottimo film italiano che non ha ricevuto le attenzioni che avrebbe meritato. Le tematiche, per quanto il film risalga a più di dieci anni fa, sono estremamente attuali, come la diffidenza profonda verso lo straniero o il cieco pregiudizio in grado, talvolta, di distruggere intere vite. Tutto quello che accade a Concadalbero viene filtrato dagli occhi di Giovanni, sempre puntati sul destino di Mara…
Mazzacurati riesce a costruire una storia dalle numerose sfaccettature come il thriller, una storia d’amore ma anche di crescita personale. Date una possibilità a La giusta distanza, non ve ne pentirete.