Lupin (Prima parte) | Recensione della nuova serie Netflix con Omar Sy
Dall'8 Gennaio è disponibile Lupin, il nuovo prodotto Netflix. La serie mette da parte il manga giapponese e si distingue come un omaggio al personaggio inventato da Maurice Leblanc.
È appena uscita la prima parte della nuova serie Netflix: Lupin. Il nuovo prodotto della nota piattaforma digitale gioca con il poliziesco, al quale aggiunge note drammatiche senza dimenticare la giuste dose di ironia. I primi 5 episodi disponibili — è prevista una seconda, per un totale di 10 episodi — possiedo un buon ritmo e sono molto godibili. Inoltre, la regia a tre mani regala alla serie una bellezza anche estetica, bellezza supportata dalla fotografia calda firmata da Christophe Nuyens e Martial Schmeltz.
Insomma Lupin è un ottimo prodotto di intrattenimento: divertente, ritmato, veloce. Ma possiede anche aspetti meno superficiali come il rapporto con la figura paterna — Assane e il padre Babakar, ma anche Assane con il proprio figlio — e il tema del razzismo e dell’integrazione.
Lupin: Il poliziesco unito al dramma
La serie si apre con un primo episodio che ci dà l’illusione di essere finiti in un heist movie, ovvero un thriller poliziesco in cui una banda di criminali mette in atto un piano. Sembra di guardare un film tratto dalla saga Ocean’sambientato al Louvre dove Assane Diop, il protagonista, vuole rubare una preziosissima collana insieme ad altri scagnozzi. Ovviamente c’è chi fa il doppio gioco, ovviamente qualcosa va storto, ovviamente c’è la donna bellissima e ricca. Tutti cliché che fanno parte del genere e che in fondo lo spettatore vuole. Non manca neanche il colpo di scena finale. Si ha quasi l’illusione di guardare la versione francese de La casa di carta.
Ma a rendere Lupin un prodotto altro è proprio la storia del protagonista che cuce insieme tutti gli episodi. Il padre di Assane Diop è stato ingiustamente condannato. Proprio la voglia di riscatto e di giustizia del figlio, tiene unita tutta la serie e muove Assane attraverso varie peripezie. Se da una parte la tensione e il ritmo sono tenuti alti dal poliziesco, la narrazione complessiva ha come collante il dramma. Inoltre fa da sfondo l’integrazione e un razzismo velato presente nella società francese. Assane Diop è colto, raffinato e di successo. Assane è figlio di un immigrato del Senegal e, nei suoi molteplici incontri con uomini e donne bianche, viene salutato con un “Non mi aspettavo uno come lei“. Laddove per lei si intende un uomo nero.
Il padre Babakar regala a suo figlio Assane il libro Arsenio Lupin, il ladro gentiluomo di Maurice Leblanc. A sua volta Assane, per recuperare il rapporto con il proprio figlio, gli regala lo stesso libro. E i riferimenti e l’omaggio al romanzo francese sono presenti in tutta la serie. Anagrammi, casi, coincidenze, somiglianze. Come se la serie volesse essere in primis un omaggio al personaggio e ai racconti scritti da Leblanc. Ma mentre il romanzo era ambientato agli inizi del novecento, la sceneggiatura immette i personaggi nella contemporaneità e dona nuova linfa vitale ad un meccanismo che avrebbe potuto risultarci obsoleto.
Dimenticatevi dunque il manga giapponese. Non vedrete Ghemon e Zenigata, non ci sarà la bella Margot e non sentire la sigla iniziale cantata da Cristina D’avena. Non vedrete Lupin III che guida il maggiolino e a dirla tutta non vedrete neanche il Lupin di Leblanc. Ma lo assaporerete, ne coglierete l’essenza, ne intravederete la forma.
Scheda Tecnica
Lingua originale
francese
Casa di produzione
Gaumont (Francia)
Anno
2021
Durata(episodio)
45 minuti
Episodi
10
Genere
poliziesco, commedia, dramma
Regia
Louis Leterrier, Marcela Said, Ludovic Bernard
Trama
Assane Diop è un giovane adolescente che vive nella periferia parigina. Suo padre, in seguito ad una condanna per furto, si suicida in prigione. Assane ritiene che suo padre sia innocente e vuole vendicarlo e rendergli giustizia. Dopo venticinque anni, troverà il modo per mettere in atto il suo piano. Le sue mosse e la sua strategia prendono spunto da un libro che gli aveva regalato il padre: Arsenio Lupin, il ladro gentiluomo di Maurice Leblanc.