Conseguenze importanti per Trump in seguito a ciò che è avvenuto a Washington
Misure importanti si stanno prendendo nei riguardi della presenza social di Donald Trump in seguito all‘assalto a Capitol Hill e agli scontri conseguiti. L’azione è stata promossa e aizzata dal presidente uscente dopo essere stata pianificata per settimane in rete dai suoi sostenitori.
Si citano Parler e Gab, due social notoriamente di estrema destra, oltre ai soliti Twitter e TikTok. Il Corriere della Sera riporta che da inizio gennaio sui social sono stati diffusi ben 1480 post colmi di teorie complottiste QAnon e incitamenti alla violenza. Lo conferma Reuters.
In seguito agli incidenti di ieri quindi, seguiti alla continua presa di posizione di Trump contro la vittoria dell’avversario Biden (che sostiene fin da novembre), si è dovuto finalmente ammettere il pericolo degli effetti reali scaturiti da posizioni tanto estremiste sostenute online.
Per ciò, il profilo Twitter di Trump è stato “congelato” per dodici ore. Nel frattempo Mark Zuckerberg ha deciso di impossibilitarlo su Facebook e Instagram per “almeno” due settimane, fino cioè all’insediamento ufficiale di Biden. Si tratta, per inciso, della prima volta nella quale misure tali vengono prese a così alti livelli.
“Gli eventi delle ultime 24 ore dimostrano chiaramente che Trump intende usare le sue ultime settimane al potere per ostacolare la transizione pacifica di poteri al suo successore, Joe Biden. Il contesto, rispetto al passato, è mutato: viene utilizzata la nostra piattaforma per incitare all’insurrezione violenta contro un governo democraticamente eletto“, viene detto.
Diversi giornalisti e commentatori, che in passato hanno sostenuto che Trump non andasse bloccato in quanto “protagonista internazionale”, ora stanno esprimendo opinioni contrarie. Altri, come Sacha Baron Cohen, chiedono invece l’adozione di questa misura già da tempo.