Sonic, l’amatissimo riccio blu dotato di una super velocità, è oramai uno dei personaggi videoludici più iconici e storici della storia del gaming. Tuttavia, non tutti sanno, che tutte le caratteristiche che contraddistinguono sia lui che i primi giochi che lo videro protagonista furono ideate con un unico scopo: combattere l’egemonia di Nintendo e del suo baffuto Mario.
Siamo nel 1985 e sul mercato viene lanciato il Nintendo Entertainement System o “NES” e con lui Super Mario Bros. (qui la recensione del film a lui dedicato), primo indimenticabile capitolo della saga dell’idraulico più famoso del mondo. Il successo è planetario. Di conseguenza le varie avversarie di Nintendo, tra le quali SEGA, devono trovare un modo per contrastare sul mercato l’egemonia della casa di sviluppo fondata da Yamauchi Fusajirō.
Dopo qualche tentativo non in grado di scalfire la forza di Nintendo, SEGA nel 1988 decide di lanciare sul mercato il suo Mega Drive, console di nuova generazione che utilizzava una tecnologia a 16-bit, il doppio dei vetusti 8 utilizzati dal NES. La potenza della nuova macchina dunque avrebbe dovuto essere il marchio di fabbrica di SEGA, bisognava cavalcare quell’onda. Come mostrarla al pubblico? Cosa fare per distinguersi da Nintendo e da Mario?
Rendere i giochi veloci con personaggi altrettanto veloci, ecco l’idea. L’idraulico di rosso vestito era si un personaggio amatissimo ma lento, legnoso e si muoveva in mondi statici e dai design semplici. Per questo SEGA decise di creare mondi arzigogolati, frenetici, comlessi e coloratissimi nei quali però si sarebbe dovuto muovere un personaggio dal design accattivante e che potesse mostrare la potenza del marchio del quale sarebbe diventata mascotte, facendo movimenti per l’epoca ritenuti impossibili. Aggrovigliandosi su sé stesso magari e saltando trasformandosi in una sorte di palla magari?
Da queste premesse partì la caccia alla mascotte. Avrebbe dovuto essere veloce, accattivante e con un design che giustificasse l’aggrovigliamento. Ecco dunque che parte un vero concorso interno a SEGA per trovare la creatura perfetta. La scelta ricade inizialmente su un coniglio ma che tuttavia non aveva un design che richiamasse la caratteristica fondamentale che avrebbe dovuto avere: la velocità.
Si decise allora di ripiegare su un riccio, il cui nome iniziale era Mr. Needlemouse. Tuttavia bisognava ritoccare ancora alcune cose, come il colore del pelo e il nome, non abbastanza accattivante così come era stato pensato. Per questo secondo punto venne buona la sua caratteristica principale. Questo riccio correrà a velocità supersonica giuso? Perché allora non farlo capire subito chiamandolo Sonic? Il colore blu invece fu la cosa più semplice da scegliere. Era infatti la tonalità del logo di SEGA.
Sonic, il riccio blu, riuscì dunque a unire tutto ciò che la mascotte doveva avere. Attraverso il nome rivelava la velocità del personaggio e di conseguenza della macchina, il colore rimandava a SEGA e il design fu abbastanza accattivante da conquistare il pubblico. Siamo nel 1991 e signori, avevamo trovato il rivale di Mario.
Conoscevate questa storia?
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