Borat 2 (qui la nostra recensione), film uscito lo scorso dicembre con protagonista Sacha Baron Cohen è arrivato ben 14 anni dopo il primo capitolo della saga. Il motivo di questa lunga attesa è stato, semplicemente, che l’interprete britannico non vedeva più alcuno scopo nel personaggio. Per lo meno, come lui stesso ha spiegato in un’intervista a Variety, fino all’arrivo di Trump.
Volevo che il film rivelasse la pericolosa scivolata dell’America verso l’autoritarismo – spiega l’attore. Sentivo che la democrazia era in pericolo, sentivo che la vita delle persone era in pericolo e mi sentivo obbligato a finire il film. Il film era originariamente sul pericolo di Trump e il trumpismo. Ciò che il coronavirus ha dimostrato è che c’è un effetto letale nella sua diffusione di bugie e teorie del complotto.
Non voglio essere egoista e dire che le persone che hanno guardato Borat non hanno poi votatoper Trump, ma questo era l’obiettivo – ha spiegato Baron Cohen. Il mio obiettivo era fare in modo che quante più persone possibile lo guardassero prima del 3 novembre.
Visto dunque il risultato elettorale delle presidenziali americane che ha visto la sconfitta di Donald Trump a vantaggio di Joe Biden, non c’è più alcun motivo, secondo Sacha Baron Cohen, che Borat continui ad esistere.