Intervistato da Repubblica, Roger Waters ha parlato principalmente di politica, toccando temi molto delicati quali il caso Julian Assange, fondatore di Wikileaks a cui in queste ore è stata rifiutata l’estradizione negli Stati Uniti. Il musicista dei Pink Floyd ha infatti espresso tutta la sua vicinanza al giornalista australiano accusato di alcune rivelazioni fatte attraverso il suo sito.
Il caso Assange è cruciale per la libertà di espressione, per il giornalismo e i diritti umani in generale – spiega Water. Assange, perseguitato negli anni, ha pubblicato quei documenti per farci capire quanti scomodi segreti ci nascondono i nostri governanti: altrimenti non avremmo mai saputo dei crimini americani in Iraq o Afghanistan. Era suo diritto, e il nostro. Altrimenti si torna al feudalesimo, perché queste sono le basi della nostra civiltà: chiedere conto ai leader mondiali delle proprie azioni. Insieme alla “Rule of Law”, la Legge sopra ogni cosa, alla base della nostra democrazia. Assange, con la pubblicazione dei cabli, ha fatto esattamente questo.