The Surge è un RPG, SoulsLike sviluppato nel 2014 da Deck13 Interactive. La storia è ambientata in un futuro distopico nel quale la Terra ha oramai esaurito le proprie risorse e un’azienda all’avanguardia, la CREO si impegna nella creazione di esoscheletri meccanici e al ripristino dell’atmosfera terreste. In questo mondo vestiremo i panni del paraplegico Warren, neo assunto dall’immensa impresa.
L’uomo riuscirà a tornare a camminare grazie all’impianto di uno scheletro meccanico e inizierà ad aggirarsi in un mondo nel quale le persone perdono il sanno e le macchine si ribellano. Una trama non originale penserete voi. Avete ragione, vi diciamo noi.
The Surge prende a piene mani da molte delle trame di fantascienza più celebri e ne fa una summa con buoni spunti, qualche buona intuizione e personaggi ben scritti. Tuttavia questa non è sicuramente il punto di forza del titolo.
The Surge: I pregi
Il Gameplay è sicuramente il punto di forza maggiore di questo The Surge. Come detto si tratta di un SoulsLike, di conseguenza molte dinamiche sono prese direttamente dalla saga ideata da From Software. Abbiamo infatti grandi combattimenti all’arma bianca, nemici che respawnano ad ogni riposo e boss impegnativi.
Tuttavia gli sviluppatori hanno avuto l’intelligenza di sfruttare dinamiche ideate da altri giochi di questa categoria figlia dei Souls, e amalgamarle insieme. La possibilità infatti di recarsi nell’hub e depositare gli scarti tecnologici (l’equivalente delle anime nei giochi della saga From) in modo tale da non perderli in caso di morte è una possibilità introdotta da Lords of The Fallen, altro molto divertente SoulsLike.
Inoltre in The Surge è possibile scegliere, all’inizio dell’avventura, se utilizzare uno stile rapido ed agile piuttosto di uno lento e potente, cosa che garantisce una qual certa varietà nel gameplay. Le armi sono molte e molto varie, cosicché come le armature, caratteristica che aumenta di molto la longevità, la rigiocabilità e la personalizzazione del titolo.
Una dinamica abbastanza peculiare che rende questo gioco assolutamente unico è sicuramente il modo nel quale i nemici lasciano cadere un oggetto rispetto ad un altro. Sarà infatti scelta del giocatore decidere quale parte di del corpo colpire per far cadere dal nemico quello o quell’altro pezzo di equipaggiamento.
In alternativa gli avversari possono essere colpiti in zone meno protette da armatura, cosa che renderà più facile l’uccisione ma che però non lascerà cadere alcunché, se non in rare eccezioni. Un modo davvero innovativo di eliminare la tediosa caratteristica della fortuna tipica dei souls.
Il level design è davvero di altissimo livello. Tutte le mappe sono ben costruite con decine e decine di scorciatoie ben pensate e che collegano ogni strada alla stessa zona in modo intelligente e assolutamente necessario. Non aprire le scorciatoie condanna il giocatore a infinite rincorse ai resti tecnologici e, probabilmente, a morte certa. Di conseguenza l’esplorazione, in modo simile a quanto visto nel primo Dark Souls, non è solo importante per la scoperta di oggetti nascosti ma è addirittura necessario.
The Surge: I punti deboli
Ovviamente non stiamo parlando di un gioco perfetto. Il dover tornare più volte nello stesso luogo in base a quello o quell’altro evento della trama alla lunga annoia non poco. Inoltre, sebbene il level design sia di alto livello, troppo spesso ci si trova persi e costretti ad andare a tentoni per trovare la strada giusta. In nostro soccorso provano ad arrivare delle mappe, disegnate a mano dall’NPC di turno che non fanno altro che complicare tutto.
Nonostante la varietà di armi e la possibilità di utilizzare diversi stili di combattimento offra una pletora di strategie ampie, il combat system risulta spesso legnoso oltre che reso fastidioso dall’impossibilità di troncare combo a metà o di cambiare idee in corso. Se premiamo una volta di troppo il tasto R1 contro il nemico sbagliato, siamo morti.
L’utilizzo dei droni è un’idea interessante ma tuttavia poco efficace contro molti nemici anche perchè la scelta dell’utilizzo di una determinata caratteristica dei droni è posta in uno slot vicino a quello di cure e potenziamenti. In momenti concitati di combattimento questa dinamica diviene dunque totalmente inutile in quanto il giocatore deve pensare e guardare troppe cose contemporaneamente.
Inoltre troppe abilità, tra le quali per l’appunto i droni, vengono attivate dalla stessa barra Energia. Questo permette si di aver cure e potenziamenti “infiniti” ma anche di doversi sentire sempre e comunque limitati nella scelta delle strategie da utilizzare, lasciando i droni nel dimenticatoio.
Conclusioni
The Surge è un gioco creato con intelligenza. Riesce a prendere caratteristiche vincenti di altri giochi più noti e farne una sua versione divertente, originale e che alla fine non lascia mai l’impressione di aver giocato ad un clone. Non diremo mai “Ho giocato alla versione futuristica di Dark Souls” ma diremo sempre “Ho giocato a The Surge”. E questo, in un’epoca nella quale i lavori di questo tipo sono dominati dalle idee di Hidetaka Miyazaki, è il più grande complimento che ci sentiamo di dargli.