Pietro Genovese condannato a 8 anni per la morte di Gaia e Camilla

Otto anni è la condanna per Pietro Genovese

Genovese
Condividi l'articolo

La sentenza per Pietro Genovese è di otto anni di carcere

Così è finita la tragica vicenda di Gaia e Camilla, le due sedicenni travolte e uccise da Pietro Genovese, il figlio del regista Paolo. Accadeva tutto un anno fa in Corso Francia, a Roma. Gli inquirenti hanno esaminato e riesaminato le dinamiche dell’incidente. Si è cercato di verificare quale tipo di colpa sussistesse.

La sentenza del tribunale dà torto a Genovese, oggi ventunenne, giudicandolo colpevole di duplice omicidio stradale. La sentenza: otto anni di carcere, contro i cinque inizialmente chiesti dal PM. “Siamo contenti per la sentenza ma dispiace sinceramente per il ragazzo” dice la madre di Gaia, Gabriella Saracino.

La madre di Camilla ha invece commentato: “Giustizia è stata fatta. Le nostre figlie non sono state due scellerate come le avevano dipinte. Le ragazze hanno attraversato sulle strisce, con il verde pedonale, i nostri avvocati sono stati bravissimi a dimostrare ciò”.

Il legale della famiglia Romagnoli, la famiglia di Camilla, ha detto questo della sentenza: “Escludendo il concorso di colpa, il giudice ha di fatto affermato che la condotta delle due ragazze è stata corretta. La sentenza è giusta anche se dispiace sempre che un giovane ragazzo venga condannato a una pena così rigorosa legata a un fatto gravissimo”.

LEGGI ANCHE:  The Place: online il trailer del nuovo film di Paolo Genovese

“Quello che conta è che è stata riabilitata la condotta delle due ragazze” conclude l’avvocato. Secondo l’accusa, Genovese guidava al momento dell’incidente con un tasso alcolemico tre volte superiore ai limiti previsti, impegnato inoltre ad inviare un messaggio con il telefono durante la guida.

La linea di difesa di Genovese, incentrata sul suo rispetto delle norme stradali e sul fatto di non essere fuggito in seguito all’incidente, non ha retto. Anche l’ipotesi che Genovese, alla velocità a cui andava, non avrebbe potuto comunque fermarsi in tempo, non ha tenuto. Così si conclude il caso.

Fonte: Corriere della Sera

Continuate a seguirci sulla nostra pagina Facebook ufficiale, La Scimmia Pensa, la Scimmia fa.