Amadeus al Festival di Sanremo 2020. Credits: Rai / YouTube
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Ecco chi vedremo sul palco del teatro Ariston il prossimo anno
Ormai non manca molto: meno di tre mesi. Si può tranquillamente dire che mai nessuna edizione del Festival di Sanremo è stata tanto sospirata quanto quella del 2021. E questo non solo per via della popolarità e del successo della precedente, Sanremo 2020, ma anche, ovviamente, a causa di tutto quel che è successo nel frattempo.
Inutile, infatti, far finta che Sanremo 2020 non sia stato l’ultimo grande evento culturale significativo nell’Italia pre-pandemia. In quanto tale, lo ricordiamo tutti con nostalgia e una voglia di tornare a quei tempi più semplici. Tempi fatti di un Achille Lauro mezzo nudo (non che ora sia molto diverso) o di un Ghali che casca apposta dalle scale.
Quello che ora tutti si chiedono è se mai Sanremo 2021, in onda su Rai Uno dal 2 al 6 marzo del prossimo anno, riuscirà ad eguagliare come memorabilità il suo immediato predecessore. Tutti, di sicuro, ci sperano. Detto questo, l’importanza del primo Festival post-pandemia (se si potrà, a Marzo, parlare già di “post-“) è innegabile. Ed ecco cosa ci aspetterà.
Sono stati annunciati: Francesco Renga, Coma Cose, Gaia, Irama, Fulminacci, Madame, Willie Peyote, Orietta Berti, Ermal Meta, Arisa, Gio Evan, Måneskin, Malika Ayane, Fasma, AIELLO, Max Gazzè, Ghemon, La Rappresentante di Lista, Noemi, Random, Colapesce e DiMartino, Annalisa, Bugo, Lo Stato Sociale, Extra-Liscio e Davide Toffolo, Francesca Michelin e Fedez.
Una lista che un po’ di acquolina in bocca la mette, anzi anche parecchia. Si vede che, ancora una volta, Amadeus ha trovato un ottimo equilibrio tra nomi storici e conosciuti alle generazioni meno giovani e nomi di artisti e gruppi della nuova scena rap, indie e itpop. Un ottimo connubio.
Per i pronostici sui vincitori è un po’ presto, ma si può dire che tra i cantanti “storici” le possibilità maggiori le avranno sicuramente Renga, Noemi e Arisa. Tra i “nuovi”, vediamo bene Fulminacci, AIELLO, Colapesce e La Rappresentante di Lista. Ma di nuovo, è ancora tutto da vedere. E già non stiamo più nella pelle.
