Steven Spielberg è uno dei più celebri registi americani, tra i più amati anche al di fuori del mondo prettamente cinefilo, con una carriera enorme fra fantascienza, avventura e storia della nazione.
A distanza di soli due anni, Steven Spielberg torna dopo il successo de Lo squalo con un progetto che desiderava girare da tempo. Incontri ravvicinati del terzo tipo ribalta totalmente l’archetipo dell’alieno venuto sulla terra per conquistare la razza umana dominante dagli anni ’50 e pone le basi per alcuni dei film futuri del regista.
Quello del regista americano con la fantascienza sarà un rapporto molto prolifico, iniziato proprio con questo film. Abbandonata la tensione dei due film citati precedentemente, Spielberg racconta una storia dai toni ben più distesi, per adulti ed anche per bambini, su quello che potrebbe essere il primo incontro fra esseri umani ed entità aliene.
L’uso massiccio degli effetti speciali, all’avanguardia per l’epoca, prefigura quella che sarà una caratteristica del suo cinema, nel bene e nel male, fino ai giorni nostri.
Incontri ravvicinati bisserà il grande successo ottenuto due anni prima con Lo squalo, confermando la grande vocazione di Spielberg per il blockbuster.
4. Indiana Jones, la trilogia (1981-1989)
I primi tre film dedicati ad Indiana Jones occupano un arco temporale di quasi un’intera decade. Con I predatori dell’arca perduta Steven Spielberg invade un altro genere, quello del cinema d’avventura, creando uno dei personaggi più iconici della sua filmografia e dell’intero genere.
I film di Indiana Jonessono ben presto diventati dei classici ed il personaggio interpretato da Harrison Fordimmortale. I tre film mescolano sapientemente momenti d’azione, umorismo, amore ed avventura, in mondi sempre molto evocativi ed esotici. Spielberg usa una forma di narrazione classicheggiante, ritmando sempre con grande sapienza i tre film.
Abbiamo deciso di inserire i primi tre film in un’unica posizione per rendere giustizia ad una delle saghe più belle ed apprezzate del cinema moderno, nonché fra i punti più alti raggiunti dal regista americano, che qui mostra ancora una volta di essere un regista versatile e maturo, perfettamente inserito nel contesto americano del nuovo cinema nato solo pochi anni prima.
5. E.T. l’extra-terrestre (1982)
E.T. è uno dei grandi classici che ha accompagna l’infanzia di molti di noi. Spielberg torna sulla fantascienza con una storia che ha il sapore di favola, ma questa volta lo fa raccontandola dal punto di vista dei bambini.
Il film ha infatti un target ben più giovane di molti dei suoi film precedenti, ma non per questo di qualità inferiore. Fortemente autobiografico, E.T. è stato un progetto molto sentito da Spielberg, che volle raccontare, prima di tutto, le difficoltà dei bambini di fronte alla separazione dei genitori. Difficoltà che aveva vissuto in prima persona nella propria gioventù.
Il film mostra ancora una volta il grande sforzo del regista nella creazione di effetti speciali, in particolare qui nel personaggio stesso di E.T. Un sistema ai limiti della tecnologia esistente da vita al simpatico alieno che tutti conosciamo in una maniera estremamente credibile e per molti impensabili per l’epoca.
Un film che resterà ancora a lungo un classico per tutta la famiglia, E.T. è uno dei punti più alti della filmografia ampissima di Steven Spielberg, dettando legge per molti anni (e ancora oggi) nel campo dei film per ragazzi.