Ahia: i Pinguini Tattici Nucleari fanno pop, ma lo fanno bene [RECENSIONE]

I Pinguini Tattici Nucleari pubblicano il nuovo album Fuori dall'Hype Ahia
- Credits: Pinguini Tattici Nucleari / Youtube
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I Pinguini Tattici Nucleari pubblicano il nuovo EP intitolato Ahia.

Non è certo una sorpresa l’arrivo di Ahia, nuova pubblicazione dei Pinguini Tattici Nucleari. Infatti, ad annunciare questo nuovo lavoro della band bergamasca ci hanno pensato i singoli La storia infinita e Scooby Doo. Riccardo Zanotti, frontman del gruppo, ha anche pubblicato un romanzo con il medesimo titolo Ahia.

Il 2020 è stato un anno pieno di soddisfazioni per i Pinguini, nonostante lo stop temporaneo del programmato tour nei palazzetti. Se la pandemia è riuscita a posticipare la consacrazione nel mondo dei grandi live, nulla ha potuto contro l’inarrestabile crescita di popolarità della band.

Dopo la partecipazione e il terzo posto al Festival di Sanremo con il brano Ringo Starr, divenuto un vero e proprio tormentone, i Pinguini hanno continuato a scrivere e suonare. Amadeus li aveva etichettati come band indie del Festival, ma ai Pinguini Tattici Nucleari questa categorizzazione va un po’ stretta. I Pinguini possono essere pop, rock, cantautorato e indie (nel senso di indipendenti e originali) in ogni loro lavoro.

In Ahia, il gruppo si dimostra all’altezza delle aspettative. I Pinguini propongono brani freschi e originali. Il disco è caratterizzato da un approccio giovane e leggero alla vita, ma non privo di profondità e riflessione. L’amore, le delusioni, le contraddizioni della giovinezza vengono dipinte col tono divertente tipico di Riccardo. Giochi di parole, ritratti di vita quotidiana e citazioni dal mondo del cinema, delle serie TV e della cultura pop danno un tono attuale all’intero disco.

Il singolo Scooby Doo anticipa il disco attirando anche critiche e dubbi.

Non è facile commentare un EP come questo perché molti “fan della prima ora” lo hanno criticato come lavoro troppo adolescenziale. Dopo album del livello di Gioventù Brucata, era lecito aspettarsi un lavoro più impegnato. Ma non sempre gli artisti seguono il tracciato che i fan hanno preparato per loro. Quindi sì, ognuno ha i propri gusti, ma è possibile essere veri fan dei Pinguini Tattici Nucleari e non disprezzare Ahia.

Scooby Doo apre il disco mostrando subito lo spirito che caratterizzerà l’intero EP. È un pop contemporaneo che nelle sonorità ammicca alla musica internazionale. Riccardo è sempre stato bravo a descrivere personaggi in poche strofe. Così, fin da subito ci catapulta nella vita di un personaggio femminile.

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Sono i dettagli a rendere la descrizione efficace. Le Vans, la maglia dei Guns, il primo anno di DAMS, le aspirazioni da attrice, sembra immediatamente di poterla vedere. Il brano scorre rapido e sfocia in un ritornello orecchiabile in cui troviamo il celebre cane Scooby. I mostri e le maschere che puntualmente, a fine puntata, svelavano la vera identità degli antagonisti di Scooby Doo e la sua squadra di amici, diventano una perfetta metafora. Il racconto è così fotografico che non deve esser stato difficile costruire il bellissimo video in motion graphic pubblicato sul canale YouTube dei Pinguini.

Tra l’altro non è la prima volta che i PTN citano Scooby Doo in una loro canzone. A inizio carriera, nel primo EP Cartoni animali, cantavano in inglese Scooby Doo love song.

Scrivile scemo e Bohémien: il pop classico e Riccardo che si trasforma in Carl Brave

Scrivile scemo è il secondo pezzo molto radiofonico dell’album. La canzone ha un sapore volutamente adolescenziale e nostalgico. Rifacendosi anche al romanzo di Riccardo, il brano mette in evidenza la complessità del crescere e dell’affrontare un mondo adulto che spesso delude le aspettative. L’amore come tabù, l’amore difficile da raccontare, da espirmere e da scrivere, questo è il nucleo portante. Il pezzo ha classiche sonorità pop e si presta a diventare un buon tormentone.

Bohémien sembra scritta apposta per poterne realizzare una versione dall’accento romano in featuring con Carl Brave. L’inizio e la melodia ricordano molto i brani e lo stile pop rap del cantante romano. Il ritmo è incalzante e il testo racconta la convivenza nelle sue prime fasi. Una novità che può spaventare, ma al tempo stesso carica di energia i giovani protagonisti.

Non solo gioia ed energia: Pastello bianco ci porta un po’ di sana tristezza e malinconia.

Pastello bianco è un pezzo più emotivo e malinconico. Lo chiarisce subito l’intensità del pianoforte che apre alla voce di Riccardo. Un crescendo di archi conduce l’ascoltatore al ritornello, fatto di ricordi e nostalgia. Il cuore che si spezza, ma non perde del tutto la speranza e ricorda con piacere il passato. Anche l’allontanamento e la separazione possono assumere toni romantici.

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La storia infinita, singolo lanciato con grande anticipo rispetto a questo EP, è probabilmente il pezzo meno convincente. Orecchiabile sì, molto pop, ma più povero nei contenuti e meno coinvolgente delle altre tracce di Ahia.

Una conclusione splendidamente amara: Giulia (e il professore) e Ahia.

Giulia è la dimostrazione che i Pinguini Tattici Nucleari (e non solo loro) amano i nomi femminili come titoli. Nel primo disco Il re è nudo era Ilaria. In Gioventù Brucata l’indimenticabile Irene, criticata anche da Salvini. Qui la narrazione ci porta in una divertente storia d’amore ai tempi dell’università. Sarebbe tutto bellissimo, quasi perfetto, se non si mettesse in mezzo il famigerato professore. Non c’è lieto fine, ma un’esilarante storia di tradimento.

Ahia è l’ultimo brano, nonché l’origine del titolo dell’album dei Pinguini e del romanzo di Riccardo Zanotti. Si tratta di una canzone d’amore intensa e sincera. La bellezza della protagonista emerge, insieme a tutta la sua fragilità, nel momento della caduta. E proprio “ahia”, quell’interiezione che manifesta dolore, diventa la rappresentazione dell’amore più puro e vero.

Forse i Pinguini Tattici Nucleari non avranno eguagliato l’originalità e l’ironia dei primi due dischi indipendenti e di Gioventù Brucata. Anche alcune vette toccate da Fuori dall’Hype appaiono lontane. Questo EP però rappresenta un’ottima prova di pop fresco, quasi mai banale nei contenuti. Certo, i Pinguini sono diventati mainstream, sono nel pieno dell’hype (fuori dall’hype non potevano rimanerci troppo), ma non hanno perso la loro natura ironica e la loro voglia di sperimentare e divertire.

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