Maria Cristina Maccà è passata alla storia per aver interpretato Mariangela e Uga Fantozzi nel penultimo film dedicato al ragioniere interpretato dal compianto Paolo Villaggio.
Nel suo curriculum, però, Maria Cristina Maccà può far mostra di collaborazioni con registi del calibro di Mario Monicelli, Carlo Vanzina e Pupi Avati.
Una carriera, la sua, che ora sembra essere arrivata a un punto morto. Ed è lei stessa a raccontarlo durante un’intervista con Il Corriere della Sera.
Nell’intervista, Maria Cristina Maccà racconta non solo i problemi legati a trovare un ruolo, ma anche le difficoltà che dipendono dalla condizione sanitaria conseguente alla pandemia ancora in corso.
Vado avanti con i provini da remoto. Prima mi dicono: “ci mandi un ‘self tape’, un auto registrazione, e poi l’immancabile ‘le faremo sapere’.” Ma ormai da un anno non si fa più vivo nessuno. Ho lasciato Roma e sono andata a vivere da mia madre. Non potevo più restare. Non avevo alternative visto che i teatri, ovvero la mia vita, sono chiusi perché non sono considerati indispensabili e il cinema? Beh, esiste ancora, certo. Ma se prima era difficile ottenere una parte, adesso è davvero un’impresa. La pandemia è stata la mazzata finale a un mondo già fortemente in crisi.
L’attrice ha dichiarato di star andando avanti con i risparmi accumulati negli anni:
Ma quanto può durare? Ho paura di finire sotto un ponte. Con 600 euro (gli aiuti dello Stato) per qualche mese non si può pensare di campare. E poi non voglio sussidi, ma solo tornare a fare l’attrice.
Sul finire dell’intervista Maria Cristina Maccà si è anche presa la libertà di immaginare un film di Fantozzi ambientato in questo preciso momento storico.
Sicuramente una pellicola con il ragioniere Ugo Fantozzi alle prese con distanziamento e mascherina avrebbe portato incassi da capogiro.
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