Sono passati oramai 15 da quando, a gennaio del 2005, arrivò sugli scaffali di tutto il mondo Resident Evil 4 (qui l’incredibile storia che lo lega a Devil May Cry). Si tratta quarto capitolo di una delle saghe horror videoludiche più amate di sempre e che segna la svolta nel franchise Capcom.
Dopo infatti 3 giochi nei quali la mancanza di munizioni e l’ansia costante la facevano da padrona, questo quarto capitolo venne improntato molto di più sull’action e sull’horror di fattura più adrenalinica.
In questo titolo, da molti considerato il miglior della saga, Capcom decise di inserire un esperimento sociale che voleva osservare come i giocatori si comportavano davanti a una creature indifesa in un mondo infestato da zombie assassini e belve ripugnanti.
Nella foresta infatti il protagonista Leon incontra un docile cane immobilizzato in una trappola per orsi. Il giocatore può scegliere se lasciarlo lì per paura che magari una volta libero possa trasformarsi in qualche orribile creatura, oppure liberarlo sparando sull’oggetto metallico.
Se il giocatore deciderà di salvare l’animale, esso fuggirà per poi ricomparire durante la Bossfight contro El Gigant. In quel caso l’animale distrarrà il temibile avversario, rendendo il combattimento decisamente più facile.
Questo avrebbe dimostrato l’importanza di essere solidali con chi si trova in difficoltà anche in un mondo ostico e mortifero come quello creato da Capcom, cosa che ben il 90% effettivamente fece.
Conoscevate questo esperimento sociologico inserito in Resident Evil 4?