Billie Eilish si apre sulla spersonalizzazione in cima allo show business
Billie Eilish è la cantante più famosa del mondo: un ruolo che, neanche a dirlo, può portare molta pressione. Si sfoga in una intervista con Vanity Fair (video qui sotto) condotta nello stesso giorno per il quarto anno di fila. L’intervista serve come metro di progresso della carriera della cantante.
Ogni anno, dal 2017, Billie risponde alle stesse domande a un anno di distanza, per verificare la propria crescita come artista e come persona. Oggi la cantante è più popolare che mai e guarda indietro alla semplicità e all’ingenuità degli anni passati con nostalgia e rimorso.
“Già da un po’, ho una piccola crisi di identità” racconta Billie. “Penso che fosse in dicembre [2019], ho fatto uno show in radio e per tutta l’esibizione mi sembrava di far finta di essere Billie Eilish. Non vedevo me stessa come me stessa. Non mi vedevo dalla mia prospettiva ed era così strano”.
“Questo è successo [anche] alle premiazioni, eccetera” racconta la cantante, rassicurando però i fan: oggi va “un po’ meglio” e, dopotutto, rammenta di avere “letteralmente diciott’anni” (ne compirà 19 il 18 dicembre). Ci sta quindi che, poco più che adolescente, non sia preparata a gestire l’enorme successo che sta avendo.
Successo che prosegue imperterrito anche nell’anno della pandemia, con la pubblicazione di due singoli di successo, My Future e Therefore I Am (quest’ultimo in cima alle classifiche di mezzo mondo). Un altro contributo notevole di Billie all’arte contemporanea è, lo ricordiamo, la sua canzone/tema per il film di 007 No Time to Die.
Il futuro per lei appare quindi roseo, virus o non virus. Ora c’è da aspettarsi l’annuncio del suo nuovo album, il secondo, attesissimo da critica e fan per verificare la “tenuta” del fenomeno Billie. Sembra incredibile pensare che fino a un paio di anni fa nessuno sapesse chi lei era, in Italia. Ed ora eccoci qui.