I 10 migliori episodi di Breaking Bad [LISTA]

Solo pochi giorni fa LADBible ha eletto Breaking Bad come migliore serie del XXI Secolo. Non è certo la prima volta che la serie viene indicata come espressione massima della serialità. Ma quali sono i 10 episodi che rendono Breaking bad così unica?

Condividi l'articolo

6. S4 E08 Fratelli (Hermanos)

Gustavo
Giancarlo Esposito è Gustavo Fring in Breaking Bad e Better Call Saul

Questo episodio squarcia per la prima volta la coltre di mistero che avvolge uno dei personaggi principali di Breaking Bad, ma anche di Better Call Saul: Gustavo Fring, interpretato da Giancarlo Esposito.

Gus Fring si distingue per l’eleganza, la gentilezza e la calma ineffabile, per quanto dietro quel sorriso si nasconda il più temibile narcotrafficante di tutto il South-West.

Il suo segreto è sempre stato semplice: “I hide in the sunlight, just like you” “Mi nascondo alla luce del sole, proprio come te” ha detto a Walter White dopo l’attentato che ha quasi ucciso suo cognato, l’agente della D.E.A. Hank Schrader. 

Per la prima volta, in questo episodio lo vedremo vagamente nervoso: Schrader non ha ancora le prove, ma ha intuito la verità sull’uomo che formalmente è solo il proprietario della catena di ristoranti Los Pollos Hermanos.

Durante l’interrogatorio scopriremo che in Cile non c’è traccia della sua esistenza. Una serie di allusioni nel corso della serie hanno convinto i fan che Gus, in passato, possa essere stato un generale al soldo del feroce dittatore Pinochet.

Ma soprattutto, grazie a un drammatico flasback, scopriremo la vera ragione dell’odio di Fring per Hector Salamanca: quel vecchio in carrozzella che è anche il più grande villain di Breaking Bad.

Il flashback rappresenta uno dei momenti più intensi della serie. Fring e il suo socio Maximino Arciniega (James Martinez), detto Max, vengono ricevuti da Don Eladio (Steven Bauer) il capo del più potente cartello Messicano.

Max non è solo uno straordinario chef, ma anche un biochimico che ha sintetizzato una nuova formula di Crystal Meth. Gus propone a Don Eladio un nuovo business, presentandola come la droga del futuro.

Ma il suo comportamento, giudicato irrispettoso, riceverà una punizione esemplare. Hector Salamanca spara a Max a sangue freddo. Gus è costretto a guardarlo negli occhi mentre muore. Anche a distanza di moltissimi anni, il suo ricordo gli riempie gli occhi di lacrime.

Perché un uomo apparentemente freddo, impassibile e distaccato come Gustavo Fring a distanza di anni prova ancora tanta commozione? Perché Max è probabilmente l’unica persona che abbia mai davvero amato.

LEGGI ANCHE:  Weld El-Ghalaba, il plagio egiziano di Breaking Bad che fa infuriare i fan

La certezza arriverà con la serie Better Call Saul, quando Hector si riferisce ai due col termine dispregiativo “los culos hermanos”, mentre Lalo Salamanca definirà esplicitamente Max “il suo fidanzato”. Nessuna tra le storie d’amore di Breaking Bad sembra destinata a un happy ending. Ma quella di Gus e Max, per quanto resti sotto traccia, è forse una delle più commoventi.

5. S3 E10: Caccia Grossa 

breaking bad the fly

Breaking Bad è certamente una serie drammatica, capace di riscrivere le regole di una tragedia contemporanea. Ogni singolo personaggio sembra dimenarsi e lottare per sfuggire a una fine già segnata. Eppure, anche in questo clima carico di disperazione e morte, non mancano momenti di grande ironia.

Ad esempio, l’intro della settima puntata della seconda stagione, quando 3 mariachi cantano le gesta di Heinsenberg e della sua “droga poderosa”. Ma forse, l’episodio più assurdo e geniale di Breaking Bad prende il nome di Caccia grossa: una intera puntata che vede come terribile antagonista una sola, semplice mosca

L’intero episodio è costruito praticamente come un atto unico di Teatro dell’Assurdo. Nel corso delle 5 stagioni Walter White saprà fronteggiare anche i più imprevedibili psicopatici. Eppure, rischia quasi di ammazzarsi per prendere una mosca.

Walt è ossessionato dall’insetto e dalla possibile contaminazione del suo sacro laboratorio, mentre Jesse si trova stranamente nella posizione di chi cerca di razionalizzare. I loro dialoghi rappresentano uno dei rarissimi momenti di intimità, dove Walter sembra realmente aprirsi con Jesse, complice forse una massiccia dose di sonniferi.

Per l’intero corso della serie, il ragazzo continuerà sempre a chiamarlo Mr White, mai Walt, mentre il loro rapporto resta sbilanciato come quello di un insegnante e un allievo, continuamente vessato per la sua stupidità.

La regia di Caccia grossa ci mostra anche uno dei tratti distintivi della serie. In diverse inquadrature, infatti, vedremo la scena dalla soggettiva della mosca. Nel linguaggio audiovisivo di Breaking Bad, scelte insolite come questa sono frequenti: spesso la macchina da presa assume il punto di vista di oggetti inanimati, oppure mostra una prospettiva distorta, scegliendo angolazioni decisamente non convenzionali.

LEGGI ANCHE:  Sovranisti furiosi per un post sul camper rubato ma è quello di Walter White

Insieme all’uso contrappuntistico della colonna sonora, sono elementi destinati a influenzare profondamente l’universo della serialità.

4. S5 E06 Di’ il mio nome (Say my name)

mike
Jonathan Banks è Michael “Mike” Ehrmantraut in Breaking Bad e Better Call Saul

In questo episodio Walt vorrebbe affermare il suo nuovo status di signore assoluto della Meth. Mike, prima di ritirarsi dal business, organizza un incontro con nuovi distributori. Walter White ormai ha completato l’arco del personaggio e si presenta a testa alta come Heisenberg: non solo come il più grande “cuoco” d’America, ma anche l’uomo che ha ucciso Gustavo Fring.

Ma quest’episodio non contiene solo questo celeberrimo confronto nel deserto, che mostra un Walt fiero e spavaldo come un pistolero del Selvaggio West. È anche l’episodio che segna la fine di Michael Ehrmantraut.

Mike si rivela un personaggio speculare a quello di Walter White, anzi rappresenta forse quello che avrebbe voluto essere: un professionista capace di soluzioni geniali, efficiente, letale. È lui la variazione contemporanea del classico eroe western, provvisto di assoluto distacco, mosso davvero da un unico, nobile scopo: l’amore per sua nipote, ovvero ciò che resta della sua famiglia. 

Prima di assistere alla fine della gloriosa parabola di Ehrmantraut, lo vedremo in una scena che riassume perfettamente il suo carattere. La D.E.A. ha finalmente ottenuto un mandato di perquisizione, ma naturalmente la sua abitazione è stata accuratamente ripulita. Mike continua a guardare la televisione, sereno e impassibile. Anzi, guarda proprio un bel poliziesco in bianco e nero.

La tragicità della sua fine è esasperata dall’elemento di assoluta casualità. Certo, Mike si è rifiutato di fornire a Mr. White i nomi dei suoi 9 affiliati, che ora potrebbero collaborare con la polizia. Ma forse è la sicurezza sprezzante che ha ostentato la vera ragione della sua esecuzione. Aver osato insinuare che Walt, eliminando Fring, abbia rovinato tutto.

Walt stesso, dopo avergli sparato, si rende conto rapidamente di aver commesso un errore. Ma mentre cerca di scusarsi, con la sua solita calma ineffabile, Mike si limita a dire “Shut the fuck up and let me die in peace.” (“Chiudi quella cazzo di bocca e lasciami morire in pace.”)