Solo pochi giorni fa LADBible ha eletto Breaking Bad come migliore serie del XXI Secolo. Non è certo la prima volta che la serie viene indicata come espressione massima della serialità. Ma quali sono i 10 episodi che rendono Breaking bad così unica?
La prima puntata di Breaking Bad debutta sul canale statunitense AMC il 14 Novembre del 2008. Seguiranno 5 stagioni, per 62 episodi totali, capaci d’infrangere ogni record. La serie ideata da VinceGilligan è stata premiata con 16 Emmy, 12 Saturn, 8 Satellite, 2 Golden Globe e una serie sterminata di altri award.
L’ultima puntata in America è andata in onda il 29 Settembre del 2013. Ma anche a distanza di anni, per una vasta parte di publico e critica Breaking Bad resta la miglior serie mai realizzata.
L’opera che, insieme a I Soprano, segna il punto di rottura tra quelli che chiamavano semplicemente “telefilm” e la nuova generazione delle “serie tv”: una realtà complementare a quella del Cinema, che pure reclama la sua stessa considerazione.
Prima di Walter White, interpretato da un incredibile Bryan Cranston, la rappresentazione dei signori del narcotraffico aveva sempre replicato gli schemi del Crime e del Ganster Movie. Ma Mr. White non ha davvero nulla a che spartire con la schiera dei vari Scarface/Tony Montana.
La sua parabola è piuttosto quella di un mite professore di chimica che, una volta colpito dal cancro ai polmoni, decide di sfruttare il suo straordinario talento per conquistare il mercato della Crystal Meth.
Il suo personaggio, così straordinariamente umano e comune, si impone in realtà come il protagonista di una tragedia contemporanea, che presume una morte ineluttabile. Come spettatori, sappiamo che il protagonista è condannato prima ancora che la storia cominci.
La sua è la storia di un uomo che non ha più niente da perdere: in teoria vuole accumulare del denaro per la sua famiglia, ma in pratica, trova finalmente compensazione e riscatto da una vita di frustrazioni e sconfitte. In fondo, il fascino di Breaking Badè proprio questo: osservare la lenta trasformazione di una vittima in villain spietato, forte solo della sua strabiliante intelligenza.
Tra le poche critiche riservate alla serie c’è quella di essere uno “slow burner”: un’opera a lenta carburazione. Non è detto che non si tratti anche del suo principale punto di forza.
Breaking Bad alterna costantemente sequenze ad alto tasso d’intensità drammatica con scene di assoluta normalità quotidiana, che consentono allo spettatore di conoscere ogni singolo personaggio secondario, quasi si trattasse di persone reali.
Questi per noi sono i 10 episodi migliori, i più significativi di un climax che esplode con la quarta e quinta stagione. Fateci sapere che ne pensate!*
*La Top Ten contiene spoiler.
10. S1 E06: Un pugno di mosche (Crazy handful of nothing)
Il penultimo episodio della prima stagione è quello che segna davvero l’inizio di Breaking Bad. Nelle primissime immagini vediamo Walter White nel camper che ha allestito con Jesse Pinkman (Aaron Paul) per cucinare la Meth nel deserto.
Walt chiarisce che la chimica è il suo regno e Jesse deve considerarlo solo come “silent partner”: la parte dello spaccio, la parte criminale spetta esclusivamente al ragazzo. Eppure, nell’arco di un solo episodio assisteremo alla trasformazione di Mr. White in Heisenberg: un uomo in grado di tenere testa anche a un criminale come Tuco Salamanca.
Rasarsi i capelli potrebbe essere semplicemente un gesto obbligato, per un uomo che inizia a soffrire gli effetti collaterali della chemioterapia. Ma Walter White in questo passaggio infinitesimale ha cambiato volto, cambiato sguardo: la rabbia accumulata nel corso di una vita diventa ora la determinazione di un uomo che non teme niente e nessuno.
L’episodio mostra anche uno degli elementi fondamentali di Breaking Bad, un aspetto di cui non si parla mai abbastanza: la rappresentazione del degrado dell’America reale, l’America profonda. Certo, il protagonista assoluto della serie è Walter White, la sua trasformazione da impacciato professore del liceo di Albuquerque a spietato boss criminale.
Eppure, in una sequenza come quella del giro notturno di Jesse, impegnato a spacciare il nuovo prodotto, vedremo lo squallore delle periferie estreme, i motel e i trailer park, e quella brulicante umanità che compone il sottoproletariato urbano, dove la Meth sembra l’unico diversivo di un esercito di vite allo sbando.