Eric Clapton sembra unirsi al fronte degli “scettici” nei confronti delle misure adottate dai vari governi per arginare l’emergenza COVID-19. Lo fa partecipando ad una nuova canzone di Van Morrison, la quarta di fila, scritta dal mitico autore irlandese per protestare contro le misure in questione.
Le prime tre, No More Lockdown, Born to Be Free e As I Walked Out, parlano da sole già dal titolo. Quella nuova, che vedrà ospite Clapton, ovviamente alla chitarra, uscirà il 4 dicembre e si intitolerà Stand and Deliver. I proventi della canzone andranno al Lockdown Financial Hardship Fund, fondato da Morrison.
Chiaramente, ciò che Morrison avversa nel dare ai membri del governo dei “bulli fascisti”, è l’impossibilità della musica dal vivo e il blocco del circuito relativo. Un problema che si è presentato naturalmente in tutto il mondo, anche in Italia, con reazioni e contromisure diverse.
Clapton sposa la causa di Morrison, dicendo: “È profondamente inquietante vedere come [solo] alcuni concerti [possano] andare avanti a causa delle restrizioni del lockdown. Ci sono molti di noi che supportano Van e il suo tentativo di salvare la musica, lui è un’ispirazione!”
Chiaramente, detto così, sembra che i governi decidano di limitare la musica dal vivo per puro dispetto, cosa che ovviamente non è. Perlomeno, l’uscita della canzone, scettica o negazionista che sia, porterà fondi che consentiranno di aiutare i musicisti in difficoltà in modo concreto.
“La registrazione di Eric è fantastica e risuonerà tra i molti che condividono la nostra frustrazione” dice dal canto suo Van Morrison. “Spezza il cuore vedere così tanti musicisti in mancanza di ogni supporto significativo da parte del governo. Stiamo lavorando ogni giorno per far tornare la musica dal vivo“.
