Piuttosto forte la posizione di Giuseppe Povia sulla prospettiva di una obbligatorietà della vaccinazione contro il Coronavirus, qualcosa a cui doversi preparare per il prossimo anno. Non si sa se la vaccinazione sarà obbligatoria e per ora non ci sono disposizioni in merito. Ma l’eventualità di un obbligo non è certo esclusa a priori.
È quello che sembra temere Povia, che apre una piccola esibizione chiedendo sardonicamente: “Vaccino obbligatorio?” e lanciandosi poi in una canzone acustica contro i potenti e sulla sofferenza dei popoli. Inizia poi, per argomentare la sua posizione, a citare le parole del virologo Andrea Crisanti.
La posizione di Povia non è esattamente contraria alla vaccinazione ma chiede a gran voce prove attente sull’affidabilità del vaccino, rifiutandosi di credere a priori che la cura possa fare del bene prima di aver avuto le dovute prove. Di quali prove precise abbia bisogno, non si capisce.
“Crisanti, non appena ha deciso di fare il suo lavoro e cioè lo scienziato, dicendo che non ci sono né dati né trasparenza, quindi non si può parlare di vaccino e di sicurezza della salute insieme, allora ecco che il bazooka mass-mediatico comincia a screditarlo e a dargli contro”
“La cosa è semplice: se ci sono certezze perché nasconderle o non dirle?” prosegue il cantante “Qui di certezze non ce ne sono. […] Dicono a tutti noi che dobbiamo avere fede quindi a breve dovremo farci questo vaccino ad occhi chiusi […] io che sono scienziato, dice Crisanti, dico: il vaccino lo faremo, ma quando ci saranno certezze”.
“Quindi: lasciamo la fede alla religione, o viceversa ed il confronto, le prove ma soprattutto i dati li lasciamo alla scienza. Quindi: vaccino obbligatorio? Direi: col cazzo, come fu con il decreto Lorenzin, nel 2017″. Una presa di posizione abbastanza chiara (anche se non troppo). Che ne pensate?