Massimo Boldi è finito nella polemica dopo uno spot per contrastare il COVID
Dopo essersi dichiarato no-mask ed aver anche invocato l’intervento di Gesù Cristo in persona contro i poteri forti, Massimo Boldi sembra aver fatto un notevole retromarcia in uno spot (qui sotto) per la regione Lombardia. Nello spot “Cipollino” sembra ammettere finalmente il pericolo della pandemia in atto.
Le polemiche non hanno tardato ad investire l’attore, tacciato di ipocrisia e interrogato a tal proposito sulle pagine del Corriere della Sera. In una breve intervista, Boldi viene chiamato a chiarire le sue posizioni in quanto negazionista, no-mask e “scettico” riguardo alle misure intraprese contro il COVID.
“Quando Fontana mi ha proposto di girare una pubblicità per questa povera gente, ancora meno fortunata di quelli a cui è stata data poca roba come aiuto, ho detto subito sì. La Lombardia è la mia terra. L’ho fatto gratis e sono molto felice di aver accettato” dice Boldi sullo spot qui sotto.
“Ha detto che i potenti del mondo vogliono terrorizzare le persone con la scusa del Coronavirus” fa presente Chiara Maffioletti del Corriere. Boldi risponde: “Avevo appena ricevuto un video da parte delle mie figlie in cui si vedevano loro, i miei nipoti che crescevano… mi è venuto il magone“.
“Mi sono detto: ma che atmosfera stiamo regalando a queste nuove generazioni?” dice l’attore, chiarendo le sue posizioni quindi come boutades lanciate d’istinto e parole frettolose male intese. “Quella cosa mi è venuta di getto, non dando una colpa a qualcuno, né a un politico né a un medico o a uno scienziato”, dice dell’uscita su Gesù.
Chiarisce poi di essere molto amico di Maria Rita Gismondo e di Alberto Zangrillo, i quali gli avrebbero consigliato di non essere “ossessionato” dalle mascherine. Incalzato dalle domande ammette infine: “Questa seconda ondata ha preoccupato anche me. Vedo un sollievo nel vaccino”.