Lo scorso 15 novembre Netflix ha rilasciato la quarta stagione della serie televisiva The Crown. Lo show racconta la storia della regina Elisabetta II e, più in generale, la storia del Regno Unito.
The Crown: scheda tecnica
Genere: storico, drammatico
Ideatore: Peter Morgan
Attori: Olivia Colman, Helena Bonham Carter, Gilliam Anderson, Emerald Fennell, Josh O’Connor, Emma Corrin.
Anno: 2020
Paese: Regno Unito, Stati Uniti d’America
Produzione: Sony Pictures Television
Durata: 47-61 min (episodio)
Stato: in produzione
The Crown 4: Recensione
Dove eravamo rimasti
La terza stagione ci aveva narrato gli eventi dagli anni ’60 fino alla fine degli anni ’70. Avevamo visto diversi eventi storici importanti, primo su tutti lo sbarco sulla Luna. Inoltre, cominciammo a seguire le vite dei figli della Regina: in particolare la crescita del legittimo erede al trono, il primogenito Carlo.
Carlo conosce Camilla, una presenza che si rivelerà molto importante nella sua vita. La quarta stagione quindi racconta dalla fine degli anni ’70 fino alla fine degli ottanta. Due nuovi personaggi, entrambi femminili, verranno introdotti. Possono tranquillamente essere definiti come il corpo centrale di questa nuova stagione. La regina Elisabetta è sempre presente, ma assume un ruolo più marginale negli eventi, anche se comunque importante.
Due donne al potere
Nel 1979 il primo ministro del Regno Unito, per la prima volta nella storia, è una donna: Margaret Thatcher. Una donna dedita al lavoro, severa e rigorosa. Irrimediabilmente si instaura un rapporto politico tra lei e la Regina. Per la prima volta due donne decidono insieme il destino di un paese. Con questo confronto si denota, in maniera piuttosto inaspettata, una chiusura e freddezza da parte della Thatcher nei confronti della famiglia reale. Paradossalmente The Crown ci mostra una famiglia unita durante le loro vacanze a confronto con un primo ministro dedito esclusivamente al lavoro, che non ha tempo per i salotti. Il lavoro dell’attrice che interpreta Margaret Thatcher, Gillian Anderson, è egregio: riesce a portare brillantemente sullo schermo un personaggio così importante della storia, The Iron Lady, una donna che in qualche modo ha cambiato la visione politica della figura del primo ministro.
Un altro punto chiave di questa stagione è di sicuro la ricerca da parte di Carlo di una moglie. Ed è qui che viene introdotto un personaggio fondamentale: Diana Spencer. Il loro primo incontro, Diana presentata alla famiglia reale con una prova passata a pieni voti ed infine la decisione di sposarla. Diana è interpretata da Emma Corrin, una promettente giovane attrice che impressiona per la somiglianza fisica con la compianta principessa. Il rapporto tra Carlo e Diana è assolutamente centrale nella narrazione degli eventi, e purtroppo come la storia racconta, lo sarà anche la presenza di Camilla, uno dei motivi che lo condurrà al fallimento. La figura di Camilla per Carlo è sempre stata importante, persino quando è ormai sposato e padre di due figli. Ci sono di sicuro dei punti del racconto romanzati, ma una delle scene riportate nella serie è particolarmente accurata e forse profetica sull’esito di questo fidanzamento. Stiamo parlando di una nota intervista, dove il fidanzamento era stato appena annunciato, vengono poste delle domande alla coppia e Diana risponde di essere molto innamorata mentre Carlo ribatte con la frase “Qualsiasi cosa significhi”. Questa frase denota un’inaspettata freddezza che forse non doveva essere sottovalutata.
Una cura per i dettagli estrema
Nel corso di questa stagione il lavoro fatto in The Crown per donare un senso di realtà è spettacolare. In particolare, lo styling intorno al personaggio della principessa Diana è eccelso, donandoci un vero e proprio tributo sul piccolo schermo. Partendo dai suoi abiti più iconici sino ad arrivare al trucco sulle gote che ci ricorda il suo timido arrossire nelle occasioni ufficiali. Gli sceneggiatori sono però obiettivi nel delineare la sua figura, la sua memoria. Non abbiamo davanti un personaggio esente da difetti, messo su un piedistallo, questo vale non solo per il personaggio di Diana Spencer, ma è una caratteristica distintiva di The Crown, che innalza il suo valore. E così avremo davanti anche il lato più nascosto di Diana, più ignorato e represso. I suoi disturbi alimentari, la sua condizione psicofisica e la solitudine, la gelosia e le sue decisioni sbagliate. Dall’altro lato si vede una Diana madre, dedita ai bisognosi, amata alla follia dal popolo. Questo amore che forse le ha creato più problemi che vantaggi.
La quarta stagione di The Crown scorre decisa. A differenza delle precedenti, complici anche molti eventi storici da raccontare, il ritmo è più energico episodio dopo episodio. Ci avviciniamo sempre di più agli anni contemporanei e forse il ricordo vivido degli spettatori ci aiuta ad appassionarci maggiormente. La prova è ampiamente superata, The Crown è certamente una delle produzioni Netflix più riuscite. Tutto è ben equilibrato: cast, regia, musiche, fotografia. Insomma non ci si può di certo lamentare, anzi ogni stagione ci porta a vedere la successiva. The Crown è di sicuro da consigliare, una serie che appassiona ed in più sa anche arricchire, data la precisione dal punto di vista storico.
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